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Da maggio gli 80 euro in busta paga. La rivolta delle toghe: tetto a 240 mila euro per i magistrati

Da maggio gli 80 euro in busta paga. La rivolta delle toghe: tetto a 240 mila euro per i magistrati

”Sono felice di smentire i gufi”. Il premier Matteo Renzi apre così l’attesa conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha varato il decreto legge con il bonus Irpef per i redditi più bassi. “L’intervento di oggi è un primo passo ma significativo, è l’ora ics”.

DECRETO IRPEF – Il decreto sull’Irpef che il governo annuncia “non è un provvedimento una tantum, ma strutturale” e ”consente di erogare i ‘mitici’ 80 euro da maggio”. Al momento il bonus non riguarderà le fasce di reddito che non pagano le tasse. “La voce incapienti la metteremo nelle prossime settimane”, dice il premier.
LE COPERTURE – Le coperture per il decreto legge Irpef arriveranno da voci conosciute, come la rivalutazione delle quote di bankitalia (1,8 miliardi) e i tagli degli acquisti dei beni e servizi (2,1 miliardi) ma anche da voci inattese come la ‘sobrietà’ (900 milioni). Insomma ”stringiamo la cinghia a politici e amministrazione e restituiamo a chi sta sotto i 26mila euro”. Tagli su stipendi ai dirigenti pubblici e alle auto blu, con un ”massimo di cinque auto blu per ogni ministero”.
MAGISTRATI – E ancora: “Noi applichiamo la ‘regola Olivetti’ alla Pa e mettiamo un tetto insormontabile di 240mila euro ai dirigenti della pubblica amministrazione” aggiunge. Con la speranza che altri seguano il buon esempio. “Sarebbe bello se gli uffici di Camera e Senato, nell’ambito della loro autonomia, riflettessero su questo segnale” sottolinea, precisando che si tratta, per i due rami parlamentari, di una decina di persone. Il rischio di ricorsi da parte dei manager non sembra preoccuparlo: “Non è una riorganizzazione degli stipendi – afferma – ma un tetto. Faranno ricorso? E faranno ricorso…” esclama, aggiungendo che ”un alto magistrato a 240mila euro non è un attentato”.
ANM – Terminata la conferenza stampa, a Renzi replica il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli. Premettendo di ”non volere entrare in polemica”, afferma: ”Le leggi, così come le sentenze, si possono commentare e anche criticare. Ma entrambe si devono rispettare”. L’Anm, che svolge anche un’attività sindacale, ricorda che “non si tutelano solo le retribuzioni ma anche le prerogative costituzionali della magistratura”. Una posizione, afferma Sabelli, ”sostenuta più volte dalla Corte Costituzionale nel momento in cui ha detto che lo speciale regime del trattamento economico della magistratura è posto a garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza della giurisdizione”.
SANITA’ – Renzi, in conferenza stampa, affronta poi il tema dei tagli alla Sanità che, dice, non ci saranno (”se li trovate vi pago da bere”), smentendo così le indiscrezioni di giovedì e rivendicando l’assenza di tagli lineari perché “vogliamo ‘tagli intelligenti”.
LE RISORSE – Per raggiungere gli 80 euro in busta, che costeranno 6,9 miliardi, le risorse arriveranno inoltre dal taglio del credito di imposta alle imprese (1 miliardo), dalla maggiore Iva dovuta al pagamento dei debiti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione (600 milioni), dalle municipalizzate (100 milioni) e dalla lotta all’evasione (300 milioni). Per il prossimo anno le risorse necessarie per i bonus Irpef sono stimati in 14 miliardi che dovranno arrivare soprattutto dal taglio degli acquisti beni e servizi (5 miliardi), dalla lotta all’evasione fiscale (3 miliardi) e dalla ‘sobrietà’ (2 miliardi).
I GUFI – Tornano in chiusura della conferenza stampa i ‘gufi’, già protagonisti dei tweet del premier: “Andiamo avanti come dei treni, come vi avevamo promesso. Abbiamo mantenuto la parola data alla faccia dei gufi e dei rosiconi: diamo 10 miliardi a 10 milioni di italiani, stiamo restituendo agli italiani i loro soldi”.