Stretto della Manica in zattera, arrestato profugo afghano

Stretto della Manica in zattera, arrestato profugo afghano

Ha messo insieme sei tavole di legno, le ha inchiodate e legate a triangolo sopra un galleggiante ricoperto di tela cerata. Poi ha preso una vecchia gamba di un tavolo che facesse da «albero» e ha usato un lenzuolo bianco come vela. Con questa zattera di fortuna un giovane profugo afghano ha provato ad attraversare la Manica per raggiungere l’Inghilterra dalla Francia. Indossava una tuta, un cappello di lana e aveva chiuso tutti gli oggetti della sua vita in piccolo zaino. Il 23enne, in balia delle correnti e dei venti contrari, è stato salvato lunedì verso le 14 da un traghetto passeggeri vicino a Calais. Il capo della Guardia costiera Bernard Barron ha raccontato che il ragazzo stava per entrare in ipotermia, era «sconvolto» per la brusca fine del suo viaggio ma poi «molto felice di essere finalmente al sicuro». La sua zattera era così fragile che è stato solo per un miracolo che l’afghano è stato salvato in tempo, mentre era alla deriva. «Se il vento si fosse alzato o se fosse entrato in rotta di collisione con un traghetto – ha aggiunto Barron – la zattera si sarebbe capovolta e lui sarebbe sicuramente morto».
Una nuova vita
Il giovane, che non aveva con sé alcun documento, ha detto che raggiungere l’Inghilterra per iniziare una nuova vita è il suo sogno, e avrebbe fatto qualunque cosa pur di realizzarlo. Dopo essere stato curato, è stato consegnato alla polizia di frontiera francese ma dovrebbe essere rilasciato senza accuse, libero di provare di nuovo a raggiungere il Regno Unito.