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Chiapas, il subcomandante Marcos lascia la guida dell’Esercito Zapatista: “Abbiamo deciso che ‘Marcos’ deve morire oggi”

Chiapas, il subcomandante Marcos lascia la guida dell’Esercito Zapatista: “Abbiamo deciso che ‘Marcos’ deve morire oggi”

“Sono un travestimento pubblicitario”

“Pensiamo che sia necessario che uno di noi muoia perché Galeano viva, e così abbiamo deciso che Marcos deve morire oggi”, ha detto il leader ribelle durante una cerimonia in onore di José Luis Lopez Solis, detto Galeano, un militante del Ezln morto lo scorso 2 maggio in uno scontro armato con una organizzazione contadina locale. Marcos ha aggiunto: “Se mi permettete di definire Marcos, il personaggio, allora direi senza esitazioni che è stato un travestimento pubblicitario”.

“Basta guide o leader”

Arrivato nella notte e cavallo a La Realidad, il leader ribelle – che al berretto, la pipa e il passamontagna consueti questa volta aveva aggiunto anche una benda da pirata, coprendo l’occhio destro – ha dichiarato che “esiste ormai una generazione che può guardarci in faccia e ascoltarci e parlarci senza attendersi né una guida, né una leadership, che non pretende né di sottomettersi né di seguire un capo” e dunque “Marcos, il personaggio, non è più necessario”.

L’inizio della lotta

Seppur si sia sempre definito un “semplice portavoce”, il subcomandante Marcos, 56 anni e vero nome Rafael Sebastian Guillén, è stato per quasi due decenni il leader dell’esercito ribelle dell’Ezln. La sua lotta cominciò il primo gennaio 1994, quando insieme ad alcuni contadini indigeni dello stato messicano del Chiapas si ribellò contro l’accordo di libero scambio tra Stati Uniti-Messico e Canada appena entrato in vigore. Più in generale, negli anni successivi ha esteso la sua lotta ideologica al governo federale di Città del Messico principalmente per difendere gli indigeni, contro ogni capitalismo o intrusione esterna.

Il mito del subcomandante

Oltre a essere un combattente, Marcos (nome d’arte preso da un amico ucciso da un checkpoint militare messicano) è sempre stato un importante punto di riferimento per una frangia della sinistra radicale mondiale. Il subcomandante ha costruito la sua immagine leggendaria anche grazie ai suoi libri e alle sue poesie, diventanto un vero e proprio guru no-global, quasi un “Che Guevara” postmoderno. Qualche giorno fa aveva annunciato la sua ultima apparizione pubblica, ma in pochi avevano pensato al ritiro, annunciato oggi.

L’Ezln

L’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale è un movimento armato (almeno inizialmente), clandestino, marxista, per certi versi anarchico e indigenista. Il più famoso portavoce dell’Ezln è stato, per molti anni, il subcomandante Marcos. Dal 1994 il gruppo, formato prevalentemente da indigeni, ha dichiarato guerra allo Stato messicano, anche se poi si è concentrata soprattutto nel Chiapas. Il nome del gruppo deriva dal leader comunista Emiliano Zapata e persegue politiche no-global, contro il neoliberalismo.