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Caso Yara, Bossetti rompe il silenzio: “Quella sera ero a casa”. “Io figlio illegittimo? Sono sconvolto”

Caso Yara, Bossetti rompe il silenzio: “Quella sera ero a casa”. “Io figlio illegittimo? Sono sconvolto”

Giuseppe Bossetti, il muratore di 44 anni fermato per l’omicidio della 13enne Yara Gambirasio, ha rotto il silenzio durante l’interrogatorio di convalida del fermo, in carcere a Bergamo, davanti al gip Ezia Maccora e al pm Letizia Ruggeri. “Il mio assistito si proclama innocente. Ha risposto a tutte le domande del gip e del pm”, ha detto l’avvocato Silvia Gazzetti uscendo dal carcere. La posizione del muratore di Mapello era stata anticipata da Repubblica che nell’articolo di Paolo Berizzi aveva ricostruito la sua posizione rispetto al caso: “Sono un padre, ho tre bamni, uno ha 13 anni, la stessa età dell’età di Yara. Non farei mai un’atrocità del genere”.

Il dna

Nei giorni scorsi, invece, si era avvalso della facoltà di non rispondere. Il giorno del fermo e anche quello seguente, Bossetti aveva mantenuto la linea del silenzio. Ora, però ha deciso di parlare. E’ il suo avvocato a raccontare che l’uomo “non si spiega perché il suo dna sia stato trovato sugli indumenti di Yara. Vedremo di dimostrarlo nel processo”. L’avvocato ha aggiunto che il suo assistito ha detto di non conoscere Yara, di aver visto il padre della ragazza una volta sola, dopo la sua morte. Nel tardo pomeriggio del 26 novembre 2010, quando scomparve la tredicenne, Bossetti ha detto che si trovava a casa con i propri familiari.

Il cellulare

Parlando del suo telefono cellulare (che è uno degli elementi utilizzati dagli investigatori), ha detto che era inattivo nella fascia oraria in cui Yara è sparita. E che è stato spento dal tardo pomeriggio del 26 novembre 2010 alla mattina successiva, perchè scarico. La Procura contesta al fermato il fatto che il suo telefonino aveva agganciato la cella di Mapello (a cui si era agganciato anche il telefono della tredicenne) ed era poi rimasto inattivo, senza ricevere o fare comunicazioni, fino alla mattina dopo alle 7.30.

“Figlio illegittimo? Sono sconvolto”

. All’oscuro di quanto pubblicavano i siti, scrivevano i giornali o raccontavano radio e telegiornali, Bossetti avrebbe appreso solo in carcere, durante l’interrogatorio di convalida del fermo, di essere figlio illegittimo. E questo lo ha “sconvolto”. Parlando di dna e di evidenze scientifiche, insieme al dato investigativo è emerso anche questo risvolto familiare di cui il fermato sostiene di non aver mai saputo nulla.

Grillo attacca Alfano

. E Beppe Grillo sul proprio blog sferra un nuovo attacco al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, attraverso un post firmato da Lello Ciampolillo, senatore del Movimento 5 Stelle. “La sconcertante ansia di visibilità di Alfano costituisce un’ulteriore indecorosa pagina di inadeguatezza di un personaggio politico che ormai non può che rassegnare le dimissioni o, in alternativa, essere sfiduciato e mandato a casa. Il M5S aveva già richiesto le dimissioni di Alfano con una mozione di sfiducia. Oggi i cittadini hanno conferma della bontà di quella iniziativa e della assoluta incapacità di questa maggioranza di governo”.

Scrive ancora Ciampolillo:

“E’ una nuova impresa del nostro brillante ministro, che dopo il caso Shalabayeva riconquista gli onori della cronaca per una clamorosa svista istituzionale. Il giovane ex rampollo di Berlusconi, difatti, pur di millantare meriti di certo non propri, ha rivelato notizie
riservate in merito alla svolta investigativa nel drammatico omicidio di Yara. Alfano con il suo tweet, come denunciato dal procuratore della Repubblica di Bergamo, ha messo a rischio tutto l’importante lavoro svolto da magistrati e forze dell’ordine in anni e anni di pazienti riscontri”.