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Papa la sfida di Francesco in Corea: “Abbattere i muri dell’odio” ma dalla Corea del Nord, ostile al pontefice, partono tre razzi a corto raggio

Papa la sfida di Francesco in Corea: “Abbattere i muri dell’odio” ma dalla Corea del Nord, ostile al pontefice, partono tre razzi a corto raggio

“Abbattere i muri della diffidenza e dell’odio, promuovendo una cultura di riconciliazione e di solidarietà”. E’ “l’eterna sfida” che Papa Francesco richiama durante il discorso ufficiale in Corea, davanti alle autorità istituzionali e politiche, tra cui la Presidente della Repubblica coreana Park Geun-Hye, nel salone di rappresentanza della Blue House a Seul. Atterrato all’aeroporto alle 10.15 ora locale, quando in Italia erano le 3.15 della notte, Bergoglio resterà in Corea fino al 18 agosto, per la sua prima visita apostolica in un Paese dell’Estremo Oriente.

Un discorso in cui, per la prima volta, il Pontefice si è cimentato con l’inglese. Francesco parla correntemente soltanto lo spagnolo, sua lingua natia essendo nato in Argentina, e l’italiano, da uomo della Chiesa oltre che per le sue origini piemontesi. Ha studiato in passato solo qualche elemento base del tedesco e, con la pronuncia, è in difficoltà sia con l’inglese sia con il francese.

“La diplomazia – ricorda il Papa – come arte del possibile, è basata sulla ferma e perseverante convinzione che la pace può essere raggiunta mediante il dialogo el’ascolto attento e discreto, piuttosto che attraverso reciproche recriminazioni, critiche inutili e dimostrazioni di forza. La pace non è semplicemente assenza di guerra, ma opera della giustizia”.

Papa Francesco esorta il paese a non scoraggiarsi nel perseguire gli obiettivi della pace, dell’unità del suo Paese, della giustizia. “L’eredità nazionale coreana è stata messa alla prova nel corso degli anni dalla violenza, dalla persecuzione e dalla guerra – ricorda il Papa – Ma nonostante queste prove, il calore del giorno e l’oscurità della notte hanno sempre dato luogo alla calma del mattino, cioè ad un’immutata speranza di giustizia, pace e unità”. Esclama Francesco: “Che grande dono è la speranza! Non possiamo scoraggiarci nel perseguimento di queste mete – esorta Jorge Mario Bergoglio – che non vanno solo a beneficio del popolo coreano, ma dell’intera regione e del mondo intero”.

L’arrivo del Pontefice non è stato accolto bene dalla Corea del Nord che ha lanciato tre razzi a corto raggio, caduti nelle acque del mare orientale, a est della penisola coreana. Il lancio, del quale riferiscono le autorità militari della Corea del Sud, è avvenuto intorno alle 9.30 del mattino (le 2.30 in Italia), circa un’ora prima che Papa Francesco atterrasse a Seul per la sua prima visita nella regione. Il lancio è l’ultimo di un’insolita lunga serie di lanci di razzi e missili effettuata da Pyongyang dall’inizio dell’anno.