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Scontri a Ferguson, l’autopsia su Brown: ucciso con sei colpi. La rabbia si estende in molte altre città

Scontri a Ferguson, l’autopsia su Brown: ucciso con sei colpi. La rabbia si estende in molte altre città

Nuovi scontri a Ferguson, nel Missouri, nella notte tra domenica e lunedì. La polizia ha sparato candelotti fumogeni e lacrimogeni contro una folla di circa 400 manifestanti, tra cui famiglie con bambini, che stavano protestando contro l’uccisione il 9 agosto di un adolescente nero disarmato colpito a morte da un agente di polizia. I vertici della Missouri Highway Patrol hanno detto che si stavano usando i fumogeni per disperdere “aggressori” che cercavano di infiltrarsi in un posto di comando delle forze dell’ordine, e che i veicoli blindati sono stati schierati per garantire la sicurezza pubblica.

Gli agenti hanno affermato di essere stati costretti a respingere il tentativo di irruzione della folla in una postazione della polizia. “Abbiamo intimato loro di arretrare e dopo diversi tentativi abbiamo dovuto utilizzare le bombe fumogene per respingerli”, ha spiegato il sergente Justin Weetley del Missouri Highway Patrol Corporal.

Scontri che aumentano la preoccupazione del governatore del Missouri Jay Nixon, che ha deciso di inviare la Guardia nazionale a Ferguson, per “aiutare a riportare pace e ordine” in città. Nixon denuncia una serie di “atti criminali violenti” commessi da “un numero crescente di individui organizzati, molti dei quali non fanno parte della comunità e dello Stato”.

E mentre in strada si combatteva, arrivano i primi risultati dell’autopsia indipendente voluta dalla famiglia sul corpo del ragazzo ucciso. Michael Brown, dice il rapporto, è stato colpito da sei proiettili, tra cui due alla testa. A rivelare i risultati è il New York Times e probabilmente queste informazioni non faranno che rinfocolare le proteste.

Circa 200 persone avevano violato già la notte scorsa il divieto imposto dal governatore dello stato, Jay Nixon. Negli incidenti una persona è rimasta ferita in modo grave, dopo essere stata colpita da un’arma da fuoco, e sette sono state arrestate. I manifestanti non sono voluti rientrare nelle loro case e la polizia ha usato gas lacrimogeni per disperderli.

La tensione resta quindi alta tra polizia e dimostranti, dopo una settimana già segnata da proteste. Per affrontare la situazione, come detto, il governatore del Missouri ha introdotto il coprifuoco a partire da sabato, da mezzanotte alle cinque del mattino, per “mantenere la pace” e “ottenere giustizia” accertando le circostanze della morte del ragazzo. “Non vogliamo far tacere gli abitanti di Ferguson – ha spiegato Nixon -, ma contenere chi porta avanti azioni nocive e violenze. Vogliamo risposte per quello che è accaduto e trasparenza”. Quanto alla durata della misura Nixon si è limitato a dire che sarà “giudicata dalla comunità”, ma successivamente ha aggiunto che potrebbe restare in vigore per giorni. Intanto il Dipartimento della giustizia ha ordinato un’autopsia indipendente, che sarà eseguita da un medico federale, sul corpo del giovane ucciso.

Le proteste comunque hanno raggiunto anche Oakland e Berkeley, in California. A Berkeley, dove i dimostranti hanno dato fuoco a un cassonetto della spazzatura, due persone sono state arrestate per resistenza a pubblico ufficiale. Nel corteo di Oakland invece, che perlopiù si è svolto in modo pacifico, un poliziotto è stato aggredito e per questo è stato ricoverato in ospedale, da cui è stato dimesso poco dopo.

La polizia locale e l’Fbi hanno avviato due diverse inchieste per capire che cosa sia successo. Sull’episodio ci sono versioni discordanti. Secondo alcune testimonianze, Brown stava andando a trovare la nonna e non era armato. Stava camminando per la strada, quando l’agente di polizia lo ha fermato e in seguito gli ha sparato, proprio mentre il ragazzo aveva le mani in aria. Completamente diversa la versione delle forze dell’ordine che parla invece di un’aggressione di Brown a un agente e del tentativo di furto di un’arma.