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Terrorismo, l’Isis fa appello ai suoi militanti: “Uccidete i miscredenti”. 130mila siriani di etnia curda si sono rifugiati in Turchia: è emergenza

Terrorismo, l’Isis fa appello ai suoi militanti: “Uccidete i miscredenti”. 130mila siriani di etnia curda si sono rifugiati in Turchia: è emergenza

Un appello a uccidere tutti i “miscredenti”, inclusi “i cittadini dei paesi che sono entrati nella coalizione contro lo Stato Islamico (Is)” è stato lanciato ai militanti jihadisti da uno dei leader dell’Is, Abu Mohammed al-Adnani. In un nuovo messaggio audio di 42 minuti pubblicato su Twitter, al-Adnani chiede di uccidere i miscredenti “in qualsiasi modo”, che siano “civili o militari” non importa – spiega – “per loro vale la stessa regola”.

Il portavoce dell’Is sottolinea quindi quali paesi vanno più colpiti. “Se potete uccidete un americano o un europeo – in particolari i perfidi e sudici francesi – o un australiano, un canadese, o qualsiasi miscredente dei paesi che ci hanno dichiarato guerra”.

Al-Adnani ha chiesto alle organizzazioni terroristiche della penisola del Sinai, nel nord dell’Egitto, di continuare con gli attacchi e le decapitazioni di agenti della sicurezza egiziana. “Riempite per loro le strade di esplosivi. Attaccate le loro basi. Fate irruzione nelle loro case. Tagliate le loro teste. Non fateli sentire al sicuro”, ha affermato al-Adnani nel messaggio.

L’appello del leader dell’Is arriva all’indomani di un attentato vicino alla sede del ministero degli Esteri al Cairo, rivendicato dal gruppo qaedista Ajnad Allah (I soldati di Dio).

A causa dell’avanzata dell’Is è emergenza profughi in Turchia

Sono oltre 130mila i siriani di etnia curda che si sono rifugiati nel Paese negli ultimi tre giorni a causa dell’avanzata dei jihadisti dello Stato Islamico (Is) nella Siria settentrionale. Lo ha reso noto il vice primo ministro di Ankara, Numan Kurtulmus, parlando con giornalisti. “Siamo pronti allo scenario peggiore con un afflusso di centinaia di migliaia di rifugiati”, ha dichiarato.

La Turchia, secondo quanto riferito dall’emittente Bbc, ha iniziato a chiudere alcuni dei suoi valichi di frontiera con la Siria.

La situazione è particolarmente grave nella città a maggioranza curda di Kobane, finita sotto attacco. Stando agli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, nei giorni scorsi i jihadisti hanno conquistato una sessantina di villaggi nelle zone di confine tra Siria e Turchia.

I vertici del Partito dei Lavoratori Curdi (Pkk) hanno lanciato un appello ai militanti affinché si rechino in Siria a combattere i jihadisti dello Stato Islamico (Is) che negli ultimi giorni hanno cinto d’assedio le aree a maggioranza curda. Lo ha riferito l’agenzia Firat, ritenuta vicino al Pkk. “E’ arrivato il giorno della gloria e dell’onore”, si legge in una nota.

Sul fronte della diplomazia la minaccia rappresentata dai jihadisti dello Stato Islamico (Is), che controllano parte della Siria e dell’Iraq settentrionale, è stata al centro di un incontro a New York tra il segretario di Stato Usa, John Kerry, e il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif. Lo hanno riferito i media americani, citando fonti del Dipartimento di Stato di Washington.

Kerry e Zarif, il cui faccia a faccia all’hotel Waldorf Astoria è durato oltre un’ora, hanno discusso del programma nucleare iraniano (a New York sono in corso i negoziati tra Teheran e il gruppo 5+1) e della “minaccia rappresentata dall’Is”, ha affermato la fonte. Secondo l’agenzia Trend, che cita un’altra fonte del Dipartimento di Stato, i capi della diplomazia dei due paesi hanno concordato un nuovo incontro nei prossimi giorni.