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Sanremo, confessa la mamma del bimbo scomparso: “L’ho gettato in mare, credevo fosse malato”

Sanremo, confessa la mamma del bimbo scomparso: “L’ho gettato in mare, credevo fosse malato”

Quando la mamma ha sganciato il marsupio in mare aperto al largo di Bussana, a pochi chilometri da Sanremo, Semyon, figlio della donna di dieci mesi era già morto. A confessare l’omicidio Natalia Sotnikova, russa di quarant’anni madre del piccolo, dopo un lungo interrogatorio nella serata di ieri presso gli uffici della Procura di Imperia. Lucida, fredda ha raccontato della sua decisione di uccidere il figlio perché sospettava che il piccolo soffrisse di epilessia e schizofrenia come la nonna materna. In un primo momento ha ammesso anche l’intenzione di togliersi la vita ma poi, ha detto di aver rinunciato ” perché volevo rivedere mio marito”.

“Non voglio che mio figlio abbia la stessa vita di mia mamma” ha dichiarato al Procuratore aggiunto Grazia Pradella e al Sostituto Procuratore Francesca Scarlatti, le due pm di Imperia che l’hanno interrogata a lungo. Ma non c’è nessuna diagnosi che accerti la malattia del piccolo. Laureata in economia e commercialista esperta, al secondo matrimonio, si trovava con l’attuale marito ( che non è il padre del bambino) in vacanza da cinque giorni a Bordighera. Entrambi facoltosi, lui laureato in matematica, gestiscono un’agenzia turistica e si occupano di investimenti petroliferi. Viaggiano molto -hanno anche un domicilio in Slovenia- sono abituati ad una vita agiata. Si erano sposati a luglio negli Stati Uniti ma il matrimonio non è stato riconosciuto in Europa. Dopo una vacanza di 23 giorni arrivano a Bordighera, soggiornano al Grand Hotel del Mare, un lussuoso albergo sulla costa della riviera ligure di ponente.

“Il bambino è nato sano e non ha mai avuto problemi di salute” continua nel suo racconto la donna. Ma la sera prima dell’omicidio Semyon, che avrebbe compiuto un anno il prossimo 15 febbraio, è un po’ agitato ed insofferente. Sta mettendo i dentini e piange. Nella mente della donna si fa subito strada l’ipotesi della malattia della mamma e decide così di uccidere il bambino.

Aspetta che il marito vada dormire e poi, alle due di notte, esce con il bambino nel marsupio ( ad immortalarla le telecamere dell’hotel) sale in macchina, una Bmw nera noleggiata nei giorni scorsi a Ginevra ed inizia a vagare per le stradine della riviera fino a quando non arriva nei pressi di Bussana, dove era già stata a passeggiare con Semyon e il marito. Nuotatrice esperta e molto sportiva si getta in mare con il piccolo e inizia a nuotare fino a quando non si trova al largo.

Solo allora si accorge che il bambino non respira più e allora stacca le cinghie del marsupio e abbandona il piccolo in mare senza voltarsi più in direzione del figlio per “non farlo più trovare”.

Risale in macchina e ritorna in albergo. A notarla con i capelli bagnati ed euforica un impiegato dell’albergo del turno di notte, ma ” non ci sono elementi che riscontrino l’uso di sostanze stupefacenti e allo stato e dalle modalità con cui ha risposto alle domande non si ravvisano estremi per problemi psichiatrici” ha dichiarato il procuratore aggiunto Grazia Pradella. A dare l’allarme il marito il giorno dopo , verso le 11, con una chiamata al 112. La donna , in stato di fermo con l’ipotesi di omicidio aggravato dalla crudeltà, da ieri sera si trova rinchiusa nel carcere di Pontedecimo a Genova, in attesa dell’interrogatorio di garanzia che dovrebbe avvenire la settimana prossima.

Intanto continuano le ricerche del corpo del piccolo nello specchio di mare antistante Bussana. Sul posto, oltre ai sommozzatori dei carabinieri anche i vigili del fuoco e la Capitaneria di Porto che informa che chiunque abbia segnalazioni i chiamare il numero blu per le emergenze in mare 1530 o il numero 0183-660220.