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Province, Senato vota la fiducia al ddl Delrio per l’abolizione. Ora alla Camera

Province, Senato vota la fiducia al ddl Delrio per l’abolizione. Ora alla Camera

Via libera del Senato alla fiducia posta dal governo sul ddl Delrio sul riassetto delle province. A favore hanno votato 160 senatori, contro 133. Il provvedimento torna alla Camera.

IL RELATORE PD

“Il ddl Delrio semplifica la macchina burocratica, aumenta l’efficienza, riduce le spese, i costi e i posti della politica”. Lo dice il senatore del Pd e relatore Francesco Russo. ”Il superamento delle province – continua – va incontro a quanto ci chiedono quotidianamente i cittadini, porterà un risparmio iniziale di oltre 150 milioni di euro e prevede un taglio di oltre 3.000 indennità. E’ un segnale forte di una politica diversa, tenace, coraggiosa, che lavora per portare avanti quei cambiamenti profondi di cui il nostro Paese ha urgente bisogno”.

RIFORMA DELLO STATO

L’approvazione del ddl da parte del Senato “lancia una vera e propria sfida, quella della riorganizzazione degli enti locali” e “contempla una seria quanto necessaria riforma dello Stato che verrà affrontata in maniera organica nel progetto riformatore del Titolo V”. Lo dichiara la vice presidente del Senato, Valeria Fedeli.

CASINI

“Il governo assume un’iniziativa seria e il compito del Senato e della politica non può che essere quello di assecondare il processo di riforme”. Lo afferma Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato.
POLETTI – Insomma, il governo va avanti con il riordino delle province: il via libera alla decisione di mettere la fiducia – dopo aver ‘rischiato’, andando sotto due volte in commissione Affari costituzionali al Senato – è arrivato da una riunione del Consiglio dei ministri e presieduta dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
TWITTER – “Giornata importante per le Province e riunione chiave su Senato e regioni” ha twittato in mattinata il premier, che martedì sera scriveva: “Se passa la nostra proposta sulle province, 3.000 politici smetteranno di ricevere un’indennità dagli italiani. La volta buona”.