Da Bruto a Formigoni, la caduta dei governatori

Oggi 23 Ottobre del 42 a.C. si è suicidato Bruto. Marco Giunio Bruto entrò in politica come assistente di Catone quando quest’ultimo era governatore di Cipro. E fu proprio in quel periodo che Bruto si arricchì praticando l’usura. Entrato in Senato si schierò contro Giulio Cesare ( di cui si diceva fosse il figlio ) e cominciò ad appoggiare Pompeo durante il periodo delle guerre civili. Solo dopo la sconfitta di Farsalo, Bruto si riconciliò con Cesare che lo nominò anche governatore delle Gallie. Ma l’antico odio riemerse quando Cesare si autonominò dittatore e, organizzata una congiura di senatori, Bruto pugnalò e uccise Cesare alle idi di Marzo. Mandato in esilio insieme agli altri congiurati, Bruto ha affrontato in battaglia le legioni di Marco Antonio e Ottaviano e oggi è stato definitivamente sconfitto a Filippi, in Grecia. Secondo quanto hanno raccontato alcuni prigionieri, Bruto ha chiesto ai suoi due luogotenenti Cito e Dardanio di reggere il gladio con cui ha voluto suicidarsi, secondo il costume dell’antica nobiltà romana.