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Torino, primo maggio di violenze: antagonisti in piazza, manganellate e fumogeni, tre fermati e 7 agenti feriti

Torino, primo maggio di violenze: antagonisti in piazza, manganellate e fumogeni, tre fermati e 7 agenti feriti

Non e’ stata una giornata di festa nel segno del lavoro. Ma un primo maggio di tensione e violenze a Torino, dove piazza Vittorio Veneto è stata teatro di scontri tra manifestanti e forze dell’ordine . Cariche, bar spaccati, sedie di metallo lanciate. Manganellate e fumogeni. La piazza più grande della città, come riporta in un servizi Corriere.it, è stata dominata per poco meno di un’ora da momenti concitati. Tutto è iniziato intorno alle nove e quaranta, quando gli antagonisti, i No Tav e i cittadini presenti nello spezzone finale del corteo hanno notato la presenza, tra le fila del Pd, del parlamentare Si Tav Stefano Esposito. «Una presenza che è una provocazione» hanno sostenuto molti manifestanti, anche perché il gruppo del Pd si trova davanti, a pochi metri di distanza, dello spezzone degli antagonisti.

 Tre fermati, sette agenti feriti.Una persona è stata arrestata. Si chiama Marco Bolognino, ha 46 anni e frequenta il centro sociale occupato di via Alessandria a Torino. Ha precedenti. È accusato di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e di lesioni, in particolare di aver colpito un poliziotto con un piccone. Gli altri due fermati, un uomo e una donna, sono stati rilasciati e sono stati denunciati a piede libero: una ragazza pisana di 25 anni per resistenza e un uomo di 48 anni per violenza a pubblico ufficiale. È accusato di aver lanciato una sedia presa da un dehor di un caffè. Sette gli agenti feriti; i manifestanti segnalano decine di feriti, tra cui un signore di mezza età colpito in testa in piazza Vittorio.

Esposito Pd contestato

Stefano Esposito il parlamentare del Pd, Sì Tav, contestato oggi per la sua presenza al corteo, vive sotto scorta ed è noto per le sue posizioni favorevoli alla Tav. È questo il motivo principale per cui non è amato da antagonisti e in generale cittadini contrari alla costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione in Val di Susa. «La solita ala antagonista violenta ha tentato di impedire la partecipazione mia e del Pd al corteo – sostiene a proposito delle contestazioni – tentativo fascista che non è riuscito. Il Pd è sceso in piazza e lo farà sempre, non saranno pochi facinorosi ad impedirlo. Grazie a prefetto, questore, forze dell’ordine e servizio d’ordine del Pd che hanno garantito l’agibilità della piazza. Esprimo la mia vicinanza ai poliziotti feriti».

 

Caso Aldrovandi infiamma la piazza

I poliziotti si sono schierati in tenuta antisommossa tra i due spezzoni per tenere lontane le due parti. Ma la tensione è salita. Dopo i cori contro il Pd – «Fuori dal corteo, vergognatevi, la piazza non vi vuole, siete dei padroni» – i manifestanti hanno iniziato a gridare insulti e slogan contro i poliziotti. Il riferimento è il caso dell’applauso da parte del Sap nei confronti degli agenti che causarono la morte di Federico Aldrovandi. Centinaia di persone hanno iniziato a urlare: «Siete degli assassini, vergognatevi. Siete voi le mele marce, fuori dal corteo». Gli slogan sono stati intervallati da applausi, uno rivolto a Patrizia Moretti, la madre del ragazzo ucciso, che ha scritto un messaggio di ringraziamento ad alcuni manifestanti.

 

La violenza degli antagonisti
La situazione è precipitata quando un gruppetto di antagonisti, sotto i portici che confluiscono nella piazza, ha cercato di avvicinarsi ad alcuni militanti del Pd, che, a loro volta gridavano contro gli esponenti dei centri sociali torinesi. La polizia ha cercato di tenere separate le due fazioni ma altri due gruppi, piuttosto numerosi, presenti in altri due punti della piazza, sono venuti a contatto con le forze dell’ordine. Sono partite le cariche, con scudi e manganelli. Su tutti i fronti. Sono stati lanciati da alcuni manifestanti portaceneri e sedie di metallo dei dehor dei numerosi caffé che occupano la piazza. Alle sedie la polizia ha reagito con altre cariche. Sono stati accesi fumogeni, poi il fuggi-fuggi generale. Alcuni agenti hanno bloccato con le sedie divelte dai dehor le gomme del camion di riferimento degli antagonisti.

 

Chiamparino nel mirino

Alle undici e venti altre cariche in via Roma. Il corteo stava per raggiungere piazza San Carlo dove erano già arrivati i manifestanti dei sindacati e le istituzioni. L’obiettivo era contestare gli esponenti del Pd e Sergio Chiamparino, candidato alle regionali per il centrosinistra. «Siete come Berlusconi, il burattino Renzi lo abbiamo già visto» gridava un portavoce di Askatasuna, centro sociale di riferimento dell’autonomia torinese che ha abbracciato la causa no tav. Quando il corteo è stato bloccato da un cordone delle forze dell’ordine e ha provato a proseguire accendendo fumogeni, è partita la carica. «Non vogliono che turbiamo il quieto vivere del primo maggio del Pd» ha detto un manifestante.

 

Alfano: «Tafferugli, un disonore»

Sugli scontri a Torino è intervenuto anche il ministro Angelino Alfano. «Chi va da No Tav in un corteo tentando di creare disordini, disonora il primo maggio come festa», ha detto il ministro, intervenendo a un’iniziativa di Ncd a Brescia.