Politca 2.0, Mario Adinolfi sbarca alla Camera: è il primo blogger a sedere tra i banchi di Montecitorio
Dopo tanto battagliare con il neo sindaco di Civitavecchia, Pietro Tidei, che fino all’ultimo non ha voluto cedergli il posto a Montecitorio, alla fine Mario Adinolfi e’ arrivato alla Camera. Da stamattina ha tutti i diritti e i doveri del deputato. Una prima esperienza che durera’ al massimo otto mesi. Ma che Adinolfi e’ decisissimo a rendere comunque ‘indimenticabile’. Per se’ e per gli altri. A cominciare dal Pd, al cui gruppo si e’ diligentemente iscritto, ma per il quale ha intenzione di diventare una vera spina nel fianco.
”Sono il primo blogger a entrare in Parlamento in quanto tale – dice – Per la mia elezione, nella campagna 2008, si era mobilitata tutta la rete, anche i blogger dichiaratamente di destra mi sostennero. Fu una esperienza molto bella, sebbene fossi stato inserito in lista in una posizione disperatissima. Invece, eccomi qua, sebbene per pochi mesi. Entro con uno stile diverso, convinto che internet e il web in politica siano centrali. L’exploit di Grillo ne e’ una conferma lampante. E io da anni dicevo al Pd che l’approccio di Grillo era politicamente costruttivo e che il comico andava ‘costituzionalizzato’, inglobato, seguendo gli insegnamenti di Aldo Moro”.
Smessi i bermuda e le maxitshirt che sono la sua divisa abituale, Adinolfi indossa un classicissimo vestito blu, camicia bianca e cravatta con fantasia sobria. Tutt’altro, pero’, che un segno di ‘imborghesimento’. ”Qui dentro sono in una condizione anomala e per questo liberissima -avverte- Mi sono iscritto al gruppo Pd perche’ sono stato eletto nelle sue liste, ma non ho nessuna intenzione di rinunciare a criticare la sua politica, perche’ sono convinto che stia tradendo le sue premesse e le sue promesse”.
”Questo Pd, io ho contribuito a fondarlo -sottolinea- ma non accetto che sia e si comporti come il Pds. Insomma, ricordo che nel 2008 nelle liste c’erano tanti cattolici democratici che ora siedono in altri banchi del Parlamento. Perche’ non hanno piu’ casa nel Pd? E’ una questione seria che deve essere posta, anche in chiave di ricambio generazionale. Visto, oltre tutto, che i vecchi colonnelli popolari non vedono l’ora di sostenere Bersani alle primarie. Ecco, io non mi candidero’ alle primarie, ma saro’ certamente portatore d’acqua per chi vorra’ rinnovare. Renzi, certo, ma non solo lui. Quello che va combattuto e’ questo meccanismo di marginalizzazione della cultura cattolico democratica con lo strumento della scomunica comunista”.
Adinolfi sintentizza: ”uso la rete che ha una dimensione dialettica virulenta e iperdemocratica, libera e non convenzionale. E allo stesso tempo ho una formazione politica solida e appassionata. Con questi strumenti faro’ una battaglia politica nel Pd”.
Intanto, oggi fara’ il suo primo intervento in Aula nel dibattito sulle mozioni per la Siria. E arriva la sua prima interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia per sapere che fine ha fatto il provvedimento, con relativo regolamento, per le srls, quelle per intenderci a un euro e senza notaio. Nel blog, manco a dirlo, c’e’ poi il suo programma politico parlamentare, ‘Otto mesi, otto impegni’. Tra questi, il leale sostegno a Monti ”ma gli chiedero’ di tener fede agli impegni assunti in particolare con le giovani generazioni”, la difesa di Elsa Fornero e una proposta di legge per ”il riconoscimento del diritto all’accesso a internet come diritto universale dell’essere umano. Internet e’ come l’acqua”.
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