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Monti bis? Bonanni apre al premier: E’ l’unico statista all’orizzonte, meglio l’originale che la copia

Nonostante il premier continui a escludere la possibilità di guidare il Paese anche dopo le prossime elezioni, il segretario della Cisl Raffaele Bonanni apre all’ipotesi di un Monti bis. “Non mi pare ci siano statisti all’orizzonte” afferma Bonanni. E aggiunge: “Meglio l’originale che una copia”.
Intervenendo dal Meeting di Rimini, il leader della Cisl boccia senza mezzi termini possibili elezioni a novembre: “Non serve al Paese e poi non c’e’ alternativa a Monti. Se bisogna ricontare su Monti, tanto vale andare a scadenza naturale del mandato. Non fa bene all’Italia il fatto che non si sappia ancora oggi quali sono i candidati e le coalizioni. Questa condizione di incertezza ci rovinera’”. E ribadisce: “Se dobbiamo trovare qualcuno che faccia quello che fa Monti, tanto vale tenere l’originale” afferma ancora Bonanni.
Il sindacalista interviene dopo le parole del ministro Fornero. E sottolinea: “Spero che ci si metta d’accordo nella speranza che si converta a un dialogo e che, in quanto ministro del Lavoro, sia la sintesi tra impresa, lavoro e istituzioni”.
Bonanni commenta poi la situazione economica italiana. “Sono stato sempre ottimista ma credo che Monti abbia dismesso la casacca di tecnico mettendo quella di governante che vuole rassicurare i mercati. Purtroppo non e’ cosi’, c’e’ incertezza nell’economia, nel sociale, ovunque”. Per Bonanni, “se non determiniamo una svolta coinvolgendo la gente e se il governo non si apre non si va da nessuna parte. Il mondo non promette niente di buono, l’estremo Oriente, che tira l’economia, va male, anche la Cina ha ridotto la propria forza economica. Il Brasile altrettanto. Gli Usa non si stanno espandendo”. “Monti -aggiunge ancora ikl leader Cisl – deve stabilire quattro regole di briscola per salvare le sorti del Paese”.
Quanto infine alle agenzie di rating, secondo Bonanni “attaccano il mulo dove vuole il padrone. In questo caso, si sono attaccati all’ottimismo. Ma l’ottimismo si deve fondare su quello che sappiamo fare o che vogliamo fare, altrimenti non ce la faremo. Bisogna ridurre le tasse, bisogna dimostrare che c’e’ voglia di dinamismo nell’economia italiana”.