Riforma delle pensioni, bocciato dalla Consulta il referendum proposto dalla Lega contro la legge Fornero. Salvini: “Questa Italia mi fa schifo. Non finisce qui”
No dei giudici costituzionali alla ammissibilità del referendum sulla legge Fornero di riforma delle pensioni. Il referendum era stato proposto dalla Lega Nord.
«La Corte costituzionale, nell’odierna Camera di consiglio – informa una nota – ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum relativa all’articolo 24 (Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici) del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici)», la cosiddetta legge Fornero, appunto, «convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, della legge 22 dicembre 2011, n. 214, nel testo risultante per effetto di modificazioni e integrazioni successive».
«La sentenza – informa inoltre la Consulta – sarà depositata entro i termini previsti dalla legge».
L’ira del segretario della Lega Nord
Immediata la replica del leader del Carroccio. «Questa Italia mi fa schifo e mi batterò per ribaltarla». Così Matteo Salvini, in diretta da Radio Padania, commenta la notizia relativa al giudizio di inammissibilità pronunciato dalla Consulta del referendum di riforma della legge Fornero sulle pensioni. «Oggi muore la democrazia. È una vergogna. Vaffa..È una infamata nei confronti di milioni di italiani che non arrivano a fine mese. Altro che legge elettorale…» prosegue il leader della Lega Nord, evidenziando che è «di una volgarità incredibile passare il tempo a discutere della legge elettorale mentre la gente muore di fame».
«Come Lega faremo tutto quello che la democrazia permette, anche se ho dei dubbi che con oggi si possa parlare di democrazia in Italia» ha detto Salvini, rilanciando la manifestazione del 28 febbraio. «Spero rimanga tranquillo, però mi metto nei panni di chi ci sperava – ha aggiunto – È chiaro che sabato 28 febbraio è Renzi a casa con le buone, ma non solo con le buone perché questo sta sfasciando il Paese». Il segretario ha parlato di «beffa» e «furto di democrazia».
Calderoli: “Sconcertato”
“Sconcertato” si dice Roberto Calderoli, vice Presidente del Senato, primo firmatario del quesito e referente del comitato promotore del referendum per l’abrogazione della legge. “E’ una sentenza che assume un significato squisitamente politico e che sembra fatta apposta per salvare il governo Renzi”.
Maroni: “Consulta è un organo politico, va riformato”
Secondo il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, si tratta di «Una decisione tutta politica, c’erano i requisiti per l’ammissibilità. Questo mostra la necessità di modificare la Costituzione per quanto riguarda la scelta dei giudici costituzionali, perché la Corte Costituzionale è un organo ormai politicizzato». L’impossibilità di «fare ricorso toglie ai cittadini un diritto costituzionale» conclude.
Fornero: “Buona decisione”
Per l’ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero, invece la Corte Costituzionale «avrà avuto le sue buone ragioni. Ritengo questa decisione positiva per il Paese». «Ora il Parlamento se vuole esamini la riforma con pacatezza e lungimiranza» ha detto. I referendum – ha aggiunto – sono un esercizio di democrazia. Ma saremmo entrati in una campagna elettorale continua. «Se il Parlamento vuole esaminare la riforma a tre anni dalla sua introduzione lo può fare. Lungi da me dire che la legge è perfetta ma è preferibile un passaggio parlamentare». Eventuali modifiche andranno costruite, ha concluso, con «pacatezza e lungimiranza».
Le reazioni
«Al di la´ di questa decisione il tema previdenziale va comunque messo all’ordine del giorno dal Governo. La situazione non è più reggibile per le conseguenze che la `riforma´ Fornero ha prodotto». Lo afferma il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd), segnalando in una dichiarazione che «in primo luogo, l’eccessivo innalzamento dell’età pensionabile, oltre i 67 anni, frena l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro».
Su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni scrive: «Prima boccia il taglio delle pensioni d’oro, poi sta zitta sulle norme che incidono sulla povera gente come il blocco dell’indicizzazione delle pensioni da 1400 euro. Oggi l’ultima ingiustizia: negare agli italiani la possibilità di votare il referendum sulla legge Fornero, il provvedimento che ha creato il dramma degli esodati e non ha cancellato nemmeno uno dei tanti soprusi presenti nel nostro sistema pensionistico. Ecco, forse è arrivato il momento di chiederci se questa Corte Costituzionale sia per l’Italia una zavorra o un valore. Per ora sappiamo solo che ci costa cara».
Per il commissario dell’Inps, Tiziano Treu: «La valutazione è positiva ed era prevedibile perché anche in passato la Consulta aveva avuto orientamenti simili. Aspettiamo le motivazioni. La riforma non è da abbattere, ci devono essere solo interventi di manutenzione per ridurre gli spigoli».
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