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Berlusconi agli italiani: Così vi restituisco l’Imu. E molti pensionati, ingannati dalla lettera, si mettono in fila per chiedere il rimborso della tassa

Berlusconi agli italiani: Così vi restituisco l’Imu. E molti pensionati, ingannati dalla lettera, si mettono in fila per chiedere il rimborso della tassa

Silvio Berlusconi scrive agli italiani per spiegare come rimborsera’ l’Imu pagata nel 2012. E molti pensionati sono caduti nell’inganno di credere che la lettera fosse un modulo per riavere indietro i soldi versati per l’Imu. A Genova i primi sono arrivati alla mattina e al Caf della Cgil quasi si stentava a crederci. «Scusi, mi date il modulo per riavere indietro l’Imu?» hanno chiesto due anziane signore. E’ bastato un attimo per capire che più d’uno era caduto nella trappola della lettera firmata dal leader del Pdl Silvio Berlusconi che si concludeva appunto con la promessa del rimborso Imu 2012 sulla prima casa e sui terreni e i fabbricati agricoli. A fine giornata le segreterie sindacali hanno fatto il conto, arrivando a parecchie decine di genovesi, per lo più anziani, che si sono rivolte ai Caf e agli uffici postali della città. A fine serata le segreterie di Cgil, Cisl e Uil hanno diffuso una nota per spiegare che non esiste alcun rimborso da parte di Berlusconi e che la lettera non aveva alcun valore per riscuotere il denaro versato.
Tutto era nato con l’idea molto efficace senza dubbio ma ingannevole del Cavaliere di attirare il voto con una lettera agli italiani. ”Nel nostro primo Cdm, oltre alla cancellazione dell’Imu, delibereremo, come risarcimento per una imposizione sbagliata e ingiusta dello Stato, anche la restituzione del’Imu sulla prima casa, pagata dagli italiani nel 2012”, aveva promesso il Cavaliere che aveva indicato nei dettagli i termini del rimborso. Ricostruiamo la vicenda.
”La restituzione -scrive l’ex premier nella lettera arrivata  nelle caselle postali con allegato un pieghevole che elenca ”tutti gli interventi ” del passato governo ed il programma di questa campagna elettorale- potra’ avvenire: attraverso un rimborso vero e proprio sul conto corrente, oppure, in particolare, per i pensionati o per chi preferira’ questa modalita’, in contanti, attraverso gli sportelli delle Poste”.
Per la ”copertura finanziaria di questa operazione”, garantisce il Cav, ”che vale intorno ai 4 miliardi, abbiamo individuato una soluzione che non solo garantira’ molte piu’ risorse, ma che ha anch’essa una forza simbolica eloquente: l’accordo con la Svizzera, come hanno fatto anche altri Stati (tra gli altri, Gran Bretagna, Germania, Austria), per la tassazione delle attivita’ finanziarie detenute in quel paese da cittadini italiani”. Il ”gettito previsto”, si legge, e’ di ”25-30 miliardi una tantum, piu’ 5 miliardi all’anno di flusso a regime”. Le reazioni naturalmente sono state dure e immediate.
Altro che la battuta sul giaguaro da smacchiare, “se avessi visto stamattina questa lettera che ha mandato sull’Imu, avrei dato a Berlusconi dell’imbroglione”. Lo dice Pier Luigi Bersani, alla registrazione di ‘Porta a Porta’ in onda martedì sera rispondendo a una domanda sulla lettera inviata agli elettori con oggetto ‘Restituzione dell’Imu’ da parte del Cavaliere e per la quale gli avversari parlano di vera e propria truffa, con tanto di minaccia, come fa Gianfranco Mascia di Rivoluzione civile, di un esposto in procura per voto di scambio.
“Sarei stato meno simpatico perché questa cosa è un imbroglio. Si camuffa una lettera come fosse un fac simile di una lettera dell’Agenzia delle Entrate…”, sottolinea il segretario del Pd.
“Mandi piuttosto una bella lettera con tre restituzioni – incalza Bersani – i 4 miliardi delle quote latte, i 4 miliardi non incassati dopo il condono, i 4 miliardi di Alitalia. Questi li dia pure indietro, ma di tasca sua però. E’ un modo di fare campagna elettorale che non riesco a digerire. Se vinco le elezioni per prima cosa mando a casa gli imbroglioni. Berlusconi e la Lega”.
E a proposito dell’ipotesi di grande coalizione, di cui ha parlato anche oggi Mario Monti, quale soluzione nel caso in cui dalle elezioni esca uno scenario di ingovernabilità, il segretario dem è chiaro: “Non mi si venga a dire governissimi. Non è possibile. Noi non possiamo stare nell’eccezionalismo sempre. Io escludo di poter avere nella testa una soluzione di questo genere”.
Ospite anche da Mentana a ‘Bersaglio Mobile’, Bersani ha ribadito la sua posizione sul confronto fra candidati premier: ”Facciamolo tutti insieme. Tutti 5 o 6, poi se gli altri non intendono io non so come fare. Francamente mi sentirei in imbarazzo davanti a un Ingroia o a un Giannino che mi chiedessero ‘perché noi no?’”.
E ha precisato: “Mi chiamo Partito democratico e ci sono cose normali che vanno fatte: se si vuol fare tutti insieme sono sempre a disposizione, l’elucubrazione di ‘a 1′, ‘a 2′, ‘a 3′ non ho capito cosa voglia dire. Anche perché una cosa sono i sondaggi e una cosa sono i voti”.