La maggioranza di nuovo in bilico, Napolitano attende risposte precise
Battuto alla Camera sull’assestamento di bilancio, la maggioranza traballa di nuovo e Berlusconi potrebbe già presentarsi alla Camera oggi per chiederne la fiducia.
Ieri l’Aula aveva respinto l’articolo 1 del Ddl di rendiconto 2010 e sono stati 14 i deputati del Pdl che non hanno partecipato al voto, tra cui l’ex ministro Scajola che poco prima aveva avuto un incontro proprio con il Premier. Assenti anche Scilipoti, Micciché e Ronchi. Eclatante l’assenza di Bossi che manca il voto per pochissimo perché impegnato a rilasciare dichiarazioni ai cronisti. Mancano alla conta anche Pier Ferdinando Casini e i ministri Maroni e Tremonti, ufficialmente in missione, anche se ad un certo punto il titolare dell’economia è entrato in Aula. La situazione si fa complicata per Berlusconi, che pare non abbia gradito le defezioni di Scajola e ancora una volta di Tremonti. Secondo il ministro La Russa, il voto di ieri è stato condizionato da “mancanze occasionali” ma un singolo provvedimento non può decidere le sorti di tutto l’operato del governo, ma crede comunque che sia necessario porre un voto di fiducia per testare se la maggioranza c’è.
Dure le critiche dell’opposizione che chiede le dimissioni del Premier:”Berlusconi si convinca ad andare al Quirinale”, dice il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. “Un governo bocciato sul consuntivo non può fare l’assestamento di bilancio, un governo che non può fare l’assestamento non c’è più”, prosegue. Quanto accaduto oggi aggiunge alle “ragioni politiche della crisi anche ragioni strutturali”, sottolinea il segretario del Pd.
Chiede un passo indietro al Premier anche il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini . “Oggi le dimissioni di Berlusconi, e prima ancora quelle del ministro Tremonti, sono inevitabili per ridare credibilità al Paese”, sottolinea. “Molti pensano che sia un’ossessione dell’opposizione chiedere le dimissioni di Berlusconi ma – insiste – siamo di fronte a un governo paralizzato”.
Per il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro , ”non si tratta di un incidente, ma di un atto politico uguale alla sfiducia del Parlamento nei confronti di questo governo, perché bocciare il bilancio dello Stato vuol dire bocciare l’atto fondamentale su cui si fonda l’attività di governo”. ”Ci auguriamo che il capo dello Stato possa autonomamente prendere atto che questo Parlamento è ormai asfittico”, insiste. ”Prima che sai troppo tardi ponga fine al governo Berlusconi e ci mandi a elezioni anticipate”, conclude Di Pietro.
Ed è dell’ultim’ora la preoccupazione del Presidente della Repubblica Napolitano che chiede al Premier “una risposta credibile, perché la questione che si pone è se la maggioranza di governo ricompostasi nel giugno scorso sia in grado di operare con la costante coesione necessaria”.
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