Santoro, esordio record per il suo Servizio Pubblico

Buona la prima. E’ un ottimo risultato quello che Michele Santoro ha incassato con la prima puntata di Servizio Pubblico, il programma realizzato grazie alle numerosissime sottoscrizioni dei cittadini, andato in onda in diretta su diverse piattaforme.
Le TV regionali hanno avuto 2.276.418 spettatori e SkyTg24 Eventi 645.113, per uno share complessivo di 12,03% ma è sul web che i numeri si impennano facendo registrare un risultato sicuramente record a livello mondiale: 5 milioni di contatti e più di 300.000 utenti medi contemporanei con serviziopubblico.it che è stato il primo canale per cinque ore sulla rete; a questi dati si affianca anche lo straordinario uso interattivo dei social network durante il programma, con 120.000 risposte complessive ai sondaggi lanciati durante il programma; 55.000 nuovi ”Mi piace” durante l’evento; 5.000 commenti allo streaming. ‘ServizioPubblico’ è stato anche il trending topic su Twitter per l’intera serata, con 2.500 follower in più durante l’evento. Grande soddisfazione anche da parte di radio Capital.
Naturalmente è un Santoro soddisfatto quello che commenta oggi il successo dalla trasmissione: “Il risultato di ieri conferma che è in atto una rivolta contro il degrado della tv generalista occupata dai partiti, sia nel pubblico che nel privato. Lavoreremo per estendere questa rivolta, per trasformarla in rivoluzione. E la rivoluzione, a guardare il grande successo di ieri sera, è già cominciata”.
E non si sono fatte attendere le reazioni. Soddisfatto il consigliere di amministrazione Rai, Nino Rizzo: “Tre milioni di sonori schiaffi a chi ha determinato l’uscita di Michele Santoro dalla Rai. Fare il 12% di share su un circuito alternativo alle grandi reti generaliste è un risultato eccezionale – aggiunge – ma soprattutto un grave atto d’accusa nei confronti del direttore generale della Rai che senza un voto del cda si è arrogato il potere di rinunciare ad una risorsa strategica della Rai”. “Rifletta anche chi nel consiglio di amministrazione, per inerzia o per calcolo politico – conclude il consigliere – ha consentito che si potesse cancellare una trasmissione come Annozero che garantiva grandi ascolti e importanti ricavi pubblicitari”.
La pensa alla stessa maniera un altro consigliere Rai, Giorgio Van Straten: “Credo che il risultato di ascolto della trasmissione di Michele Santoro vada al di là delle più ottimistiche aspettative”. “Quel clamoroso 12% – osserva – dimostra due cose: la prima è che il silenzio dei grandi network non impedisce alla voce di chi ha qualcosa da dire di raggiungere milioni di persone (ripeto: milioni di persone). La seconda è che la Rai ha fatto un vero e proprio autogol, come sosteniamo da mesi con i colleghi Rizzo Nervo e De Laurentis, rinunciando a Michele Santoro”.