E’ l’ora di Monti, il professore sale al Quirinale

E’ l’ora di Monti, il professore sale al Quirinale

Chiusa la fase delle consultazioni, il senatore a vita Mario Monti è salito al Quirinale dove il Capo dello Stato Napolitano, gli conferirà formalmente l’incarico di formare un nuovo esecutivo. L’agenda politica di domani prevede un altro rapido giro di consultazioni e in serata il nuovo governo sarà già al lavoro. Resta ancora l’incognita relativa ai nomi dei ministri e a tal proposito fonti vicine al Quirinale hanno messo iin chiaro che il presidente della Repubblica “non partecipa in alcun modo a qualsivoglia ‘totoministri’, considerandolo un esercizio del tutto gratuito e mette in guardia nei confronti di una confusa e arbitraria ridda di nomi di presunti candidati a cariche di governonon partecipa in alcun modo a qualsivoglia ‘totoministri’, considerandolo un esercizio del tutto gratuito e mette in guardia nei confronti di una confusa e arbitraria ridda di nomi di presunti candidati a cariche di governo”.
Calma apparente nel Pdl: il segretario Angelino Alfano ha dichiarato al termine del colloquio con Napolitano di aver dato la disponibilità e il consenso al professor Monti “con il quale” – continua Alfano – ci incontreremo una volta che avrà ricevuto l’incarico, ai fini dell’approfondimento relativo al contenuto del suo programma e alla composizione del suo governo. Per quanto ci riguarda non intendiamo accedere a ipotesi di partecipazione di esponenti politici a questo governo, abbiamo fatto presente la nostra preferenza a ingressi di tecnici che abbiano dato prova di sensibilità istituzionale oltre che culturale e di equilibrio”.
Il Pd sosterrà “un governo di emergenza e transizione che sia totalmente nuovo a forte e autorevole caratura tecnica”. Così Pier Luigi Bersani al termine delle consultazioni con la delegazione del Pd al Quirinale, che ha aggiunto: “Abbiamo consegnato a Napolitano il nostro pieno impegno, la nostra disponibilità e intenzione a che in questa fase si metta mano alle urgenti riforme: quella elettorale, la riduzione del numero dei parlamentari, le riforme istituzionali, i regolamenti di Camera e Senato. Tutti temi sui quali noi abbiamo le nostre proposte.
Resta il no secco della Lega che resta fermo nella decisione di andare all’opposizione: Un’opposizione “seria e responsabile ma allo stesso tempo anche a difesa degli interessi del nostro territorio e della nostra gente”. “Abbiam detto no a entrare nell’ammucchiata – ha sottolineato Umberto Bossi – Staremo fuori, staremo all’opposizione e saremo vigili per vedere le cose che proporrà questo governo”. “Avremmo almeno voluto conoscere il programma – ha sottolineato poi il Senatur – per adesso abbiamo detto no, poi vedremo il programma e di volta in volta decideremo qual è la nostra posizione”. Ci sono tutti, sarà un’ammucchiata, difficile che riusciranno ad approvare” le misure, aveva detto Bossi all’Adnkronos mentre lasciava Montecitorio per raggiungere il Quirinale.
La fiducia dell’Idv al governo Monti dipenderà “da squadra e programma”, ha detto dal canto suo, al termine del colloquio, il leader dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro che intravede “un governo a tempo per rispondere all’emergenza internazionale”. “Ieri è stato un giorno di liberazione, si è chiusa un’epoca buia per il paese, vittima di una grave caduta di credibilità politica, etica e morale. Ora – ha aggiunto Di Pietro – si tratta di ricostruire l’efficienza istituzionale. L’Idv è pronta a fare la sua parte ma occorre tornare al più presto alle elezioni”. E ha auspicato un governo tecnico,”qualificato, senza componenti politiche”.