Maltempo, minaccia senza fine. Autopsia per le tre vittime di Saponara

Maltempo, minaccia senza fine. Autopsia per le tre vittime di Saponara

La Procura di Messina ha disposto l’autopsia sui resti dei corpi delle tre vittime della frana che si è abbattuta martedì pomeriggio su una abitazione a Saponara, nel messinese. Secondo gli inquirenti è “un’attività necessaria perché è bene che si abbia il quadro preciso delle cause della morte. L’autopsia va fatta perché anche se si sa che sono morti per la frana può essere utile conoscere tutti i dettagli”. Si attende il recupero dei resti della terza vittima e “subito dopo si procedera’ prima al riconoscimento e poi all’autopsia dei tre corpi”. Le salme delle prime due vittime recuperate, il piccolo Luca Vinci di 10 anni e Giuseppe Valla di 28, sono all’obitorio del policlinico di Messina.

Nel piccolo centro del messinese tra la gente c’è ancora tanta paura.Resta lo stato di allerta, anche se moderato. Gli abitanti di Saponara hanno continuato fino a tarda sera a scavare nel fango per ripulire le abitazioni invase dal fango. Dodici famiglie, una trentina di famiglie in tutto, sono da ieri senza casa perché il sindaco, Nicola Venuto ha firmato in serata l’ordinanza di evacuazione. Troppo pericoloso restare a vivere in quelle coase sfiorate dalla frana. Potrebbe bastare uno smottamento per fare arrivare il fango nelle loro case.
Sempre più difficili le operazioni per recuperare i resti del corpo di Luigi Valla, l’operaio 58enne morto dilaniato dalla frana. Il corpo della terza vittima , si trova ancora a cinque metri di profondità nel fango e irriconoscibile. Ecco perché è stato necessario l’intervento del Ris “per ricomporre i resti della povera vittima”, come spiega il prefetto di Messina Franco Alecci.
Intanto, ieri sera, l’assessor regionale al Turismo della Sicilia, Daniele Tranchida ha chiesto “misure urgenti per la messa in sicurezza del territorio e l’avvio di una sinergia tra Stato e Regione per affrontare il grave problema di dissesto idrogeologico che interessa la provincia di Messina”.
“A partire dai grossi incendi che nel 2007 hanno causato ingenti danni al patrimonio boschivo e all’assetto dei suoli, l’intero territorio provinciale – ha detto l’assessore Tranchida – ha subìto un progressivo degrado che si è manifestato più volte. Perciò abbiamo chiesto con forza al nuovo esecutivo di dare priorità assoluta alle misure per la messa in sicurezza dell’intera provincia di Messina considerato che il 65 per cento delle aree censite all’ interno del Pai, il Piano sulle aree di dissesto, ricade proprio in questo territorio”. Tranchida ha sottolineato come l’alluvione di queste ore abbia colpito anche l’economia della zona provocando “forti danni alle aree florovivaistiche della piana di Milazzo e Barcellona e all’area artigianale della zona del Mela fortemente danneggiate”. “La Regione – ha detto l’esponente del governo regionale presente all’incontro insieme all’assessore all’ambiente e territorio Sebastiano Di Betta – farà la sua parte così come è stato nel passato. E’ oggi ancora più necessaria però una sinergia tra Stato e Regione e lo sblocco immediato dei 162 milioni di euro promessi per Giampilieri e la zona di Nebrodi e mai arrivati”.