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Pensioni, la ricetta di Fornero: contributivo per tutti a partire dal 2012. Basta disparita’ padre e figli


 Via al sistema contributivo per tutti, cosi’ si riducono le disparita’ padri-figli, e uscita dal lavoro solo dopo i 63 anni, con incentivi: “Finora si sono scaricati gli oneri degli aggiustamenti sulle nuove generazioni, proteggendo invece i meno giovani. Le nuove regole devono rispettare la sostenibilita’ finanziaria ma anche l’equita’ e l’attenzione ai piu’ deboli”. E’ questa la proposta del neo ministro per il Welfare, Elsa Fornero che, in un intervento scritto a quattro mani con Flavia Coda Moscarola prima della nomina a ministro per la rivista ‘Italianieuropei’ in edicola il 29 novembre e anticipato oggi da “La Repubblica”, spiega cosi’ le misure sulle pensioni. “Si tratterebbe -scrive Fornero- di applicare, a partire dal 2012, il metodo contributivo pro-rata per tutti i lavoratori rendendo subito effettive un’eta’ minima di pensionamento, pari a sessantratre’ anni e una fascia di flessibilita’ che incoraggi il lavoratore a ritardare l’uscita fino ai sessantotto (settanta) con un incremento di pensione che, secondo alcuni calcoli matematici e non in base a criteri politici, tengano conto dei maggiori contributi versati e della maggiore eta’”. “Dovrebbero scomparire le finestre” inoltre. Anche la flessibilita’, prosegue Forenro, diventa “un’occasione per concedere, a quei lavoratori che si sentono ancora ‘produttivi’ di scegliere liberamente se e di quanto posticipare il momento del pensionamento”. “Il nostro modello -prosegue il ministro del Welfare- non consente una stima accurata dei risparmi. Cio’ nonostante i risparmi di spesa sarebbero tutt’altro che irrisori potendo arrivare a qualche decina (3-4) di miliardi di euro nei primi 5-6 anni di effettiva applicazione del provvedimento”. “In un momento in cui si e’ costretti a richiedere duri sacrifici alle famiglie -afferma Fornero- con provvedimenti draconiani che colpiscono anche le fasce piu’ deboli, non si puo’ prescindere dall’abolizione delle ingiustificate posizioni di privilegio che perdurano per molte categorie difficilmente annoverabili tra i bisognosi, come i liberi professionisti con le loro casse e i politici con i loro vitalizi”. “E’ anche ovvio -conclude Forenero- che una volta varato il provvedimento si potrebbero discutere, in modo trasparente e mirato, le uniche eccezioni ammissibili, ossia quelle nei confronti dei lavoratori sfortunati e non gia’ di quelli privilegiati”.