Bagnasco, Sull’Ici possiamo discutere

“Prima di tutto bisognerebbe fare un po’ di chiarezza nel momento in cui c’è un po’ di confusione e agitazione degli animi”. Così il Cardinale Bagnasco sulla vicenda dell’ici. “Per quanto riguarda eventuali punti della legge che avessero bisogno di qualche puntualizzazione, non ci sono pregiudiziali da parte nostra a poter fare queste precisazioni nelle sedi opportune”.
“E’ noto che la legge – ha detto Bagnasco – prevede un particolare riconoscimento e considerazione del valore sociale dell’attività degli enti no profit, tra cui la Chiesa cattolica e quindi anche di quegli ambienti che vengono utilizzati per specifiche attività di carattere sociale, culturale ed educativo. Bisogna aggiungere che laddove si verificasse qualche inadempienza si auspica un accertamento e la conseguente sanzione, come è giusto per tutti”.
In linea di principio – ha detto – la normativa vigente è giusta, in quanto riconosce il valore sociale delle attività svolte da una pluralità di enti no profit e, fra questi, degli enti ecclesiastici. Questo è il motivo che giustifica e al tempo stesso delimita la previsione di una norma di esenzione”.
”E’ altrettanto giusto – ha aggiunto – se vi sono dei casi concreti nei quali un tributo dovuto non è stato pagato, che l’abuso sia accertato e abbia fine. In quest’ottica non vi sono da parte nostra preclusioni pregiudiziali circa eventuali approfondimenti volti a valutare la chiarezza delle formule normative vigenti, con riferimento a tutto il mondo dei soggetti no profit, oggetto dell’attuale esenzione