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Torino, dopo il finto stupro restano le lacrime della ragazzina e il campo rom devastato

Aveva denunciato di essere stata stuprata da due stranieri, amici e conoscenti per vendetta, armati di bastoni, spranghe e bonbe carta, decidono di bruciare e devastare un campo nomadi. Dopo qualche ora la smentita del fratello della ragazza: “Ha inventato tutto, non è mai stata stuprata”.
La ragazzina ha deciso di confessare tutto dopo aver visto le immagini della devastazione nel campo in televisione. Il motivo? Aveva perso la verginità con una ragazzo malvisto dalla famiglia e non sapeva come giustificare il fatto poiché aveva promesso alla nonna di arrivare pura all’altare. Decide così insieme al fratello di dare la colpa agli zingari e si scatena la furia di chi, probabilmente, non aspettava altro.
La smentita arriva troppo tardi quando ormai il campo era in gran parte devastato e con un ragazzo picchiato a sangue che è riuscito a sfuggire al linciaggio scappando.
“Scusatemi. Ho visto in tv le immagini delle fiamme al campo nomadi e mi sono sentita male”. Chiede scusa, in una lettera pubblicata nella serata di ieri su alcuni quotidiani on line, la 16enne che aveva denunciato il falso stupro.
“Ho raccontato quella storia per paura”, spiega indirizzando le sue scuse “soprattutto a quei bambini del campo” e “a tutta la gente del quartiere”. “Sono pronta – conclude – ad affrontare le conseguenze di quello che ho fatto”. Ora la giovane potrebbe essere denunciata per simulazione di reato.