Stipendi dei politici: niente tagli per decreto. Province, si chiude nel marzo 2013

Si occuperanno della revisione degli stipendi dei deputati il governo e il Parlamento “ciascuno nell’ambito delle proprie attribuzioni, assumono immediate iniziative”, così come prevede un emendamento della manovra.
Per quanto riguarda le province slitta al 31 dicembre 2012 il termine entro cui vengono riassegnate le funzioni e al 31 marzo 2013 il termine per cui giunte e consigli decadranno.
Con questo emendamento ‘si stabilisce un termine più congruo per gestire il mutamento normativo, confermando il livello statale di definizione dei meccanismi elettorali”. La proposta di modifica prevede inoltre una ”disciplina transitoria” per gli enti in scadenza anticipata ed esclude dalla normativa le province autonome.
Tra i sub-emendamenti l’introduzione di un tetto dell’1,5% sulla commissioni a carico degli esercenti, per l’utilizzo di moneta elettronica. Una novità legata alla misura contenuta nella manovra, che abbassa la soglia del contante con cui si possono effettuare i pagamenti. Via libera anche all’emendamento che consente ai contribuente, in debito con il fisco, di vendere i beni espropriati da Equitalia (mentre in precedenza venivano messi all’asta dal fisco). Proroga di 72 mesi per il pagamento delle cartelle di Equitalia per chi è in difficoltà. Ma i provvedimenti più attesi restano quelli inerenti l’indicizzazione delle pensioni che la manovra prevede solo per gli assegni fino al doppio della retribuzione minima. La maggioranza, invece, ha chiesto di elevare la soglia a tre volte la retribuzione minima. Ad assicurare che la soluzione è vicina ci ha pensato il ministro del Welfare, Elsa Fornero: ”Stiamo lavorando e adesso abbiamo quasi finito. Anche perché bisogna finire a un certo punto, non ha senso continuare a negoziare”.
Resta da discutere l’aumento del limite al pagamento in contanti da parte delle pubbliche amministrazioni. Al momento la soglia fissata dalla manovra è a 500 euro, un tetto reputato troppo basso, soprattutto per i pensionati che vorrebbero ritirare l’assegno in un’unica soluzione. Ieri sembrava si fosse trovata una soluzione, sulla quota di 980 euro, ma nel primo pacchetto depositato questa mattina dai relatori non vi e’ traccia della modifica. Resta aperto il capitolo Imu anche se per ora la possibilità di intervenire per alleggerire la tassa sulla casa resta in bilico. Il governo è impegnato a trovare le risorse necessarie per le modifiche chieste e l’impresa è ardua. Tanto che servirà un giorno in più del previsto per cercare una soluzione.
Intanto nel primo pomeriggio è atteso l’intervento del presidente del Consiglio e ministro dell’Economia, Mario Monti, e intorno alle 16 dovrebbe arrivare l’ok definitivo al provvedimento. Il nuovo calendario e’ stato annunciato dal presidente della commissione Bilancio, Giancarlo Giorgetti, nel corso dei lavori. Di conseguenza l’approdo in Aula, secondo la nuova tabella dei lavori, e’ fissato per mercoledi’ alle 10.