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Elezioni in Russia, Putin si difende: Risultati indiscutibili e manifestanti manipolati

“I risultati delle elezioni sono indiscutibili e riflettono la situazione politica del paese”. Così Vladimir Putin che parla anche delle proteste che si sono svolte in tutta la Russia: “L’opposizione vuole sempre prendere il potere, usa ogni possibilità per criticare e accusare”, ha detto ancora il premier russo nell’intervista televisiva, trasmessa in diretta in tutto il Paese in cui risponde alle domande arrivate via mail, sms e telefonate. Il premier russo ha detto di essere d’accordo cone “le proteste nell’ambito della legalità, va bene essere in disaccordo con il potere, non sempre prendiamo decisioni giusto e adeguate”. Ma per Putin non è ammissibile cercare di fare di tutto per “intromettersi”, sottolinendo che l’opposizione ha cercato di manipolare le proteste e in alcuni casi “studenti hanno ricevuto piccole somme”.
Per quanto riguarda l’oligarca, Mikhail Prokhorov, che ha deciso di candidarsi alle prossime presidenziali: “Non posso augurargli di vincere, ma sarà un avversario forte e degno”. “Esercita un suo diritto come cittadino russo. E’ un tipo tenace, a quanto so ha preso questa decisione per portare avanti un suo programma e lo sta facendo nel rispetto della legge”. Riguardo al proprio programma elettorale, Putin ha assicurato che, se ritornerà al Cremlino per un terzo mandato, una delle sue prime azioni sarà quello di “umanizzare” i governi regionali, combattendo la burocrazia inefficiente e contrastando la corruzione. La democrazia deve funzionare “ovunque” in Russia, ha aggiunto, e i governi regionali dovranno essere più responsabili.
E commentando le critiche rivolte dal segretario di Stato americano, Hillary Clinton, e le sue richieste di un’inchiesta sui presunti brogli elettorali, ha sottolineato: gli Usa “temono ancora il nostro potenziale nucleare, noi anche portiamo avanti una nostra politica estera indipendente e, ovviamente, questo è per loro un ostacolo”. Mosse che, secondo il premier russo, rientrano in un tentativo americano di indebolire la Russia. Come del resto anche le proteste organizzate in questi giorni per chiedere nuove elezioni: “Rientrano in un piano per organizzato per destabilizzare la società”, ha detto Putin che nel corso dell’intervista ha puntato più volte il dito contro i partiti d’opposizione.
Il premier russo è arrivato quindi ad accusare l’Occidente di essere dietro alle proteste di sabato scorso con l’obiettivo di destabilizzare la Russia. “Vi sono alcune persone nei gruppi di opposizione che hanno passaporto russo ma lavorano nell’interesse di stati stranieri”, ha detto Putin aggiungendo che queste persone si “lasciano coinvolgere in complotti per destabilizzare la societa’”. E ha questo proposito ha ricordato le varie “rivoluzioni a colori” che hanno spazzato via le ex repubbliche sovietiche nel 2000 erano state organizzate per destabilizzare la società.
Putin non perde l’occasione nemmeno per commentare la morte di Muammar Gheddafi che è stato ucciso da “droni, compresi droni americani” che “hanno attaccato la sua colonna e l’hanno ucciso senza un tribunale o un’inchiesta”. E ha allora attaccato una “democrazia” che ha permesso che il raìs fosse attaccato e assassinato: “Hanno mostrato al mondo intero come Gheddafi è stato ucciso, c’era sangue dovunque. E’ questa quella che chiamano democrazia?”.