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Mills: Su Berlusconi ho mentito, i soldi erano donazioni di Attanasio

“Tutto quello che riguarda Berlusconi e Bernasconi è soltanto una fiction. Una invenzione pericolosa”. Così l’avvocato inglese, David Mills, oggi in occasione dell’udienza nell’ambito del processo a carico dell’ex premier, Silvio Berlusconi chiamato a rispondere per corruzione in atti giudiziari, dichiara a proposito dei 600mila dollari, oggetto del reato contestato.
Anche oggi il Cavaliere era presente in Aula. Ha fatto ingresso a palazzo di giustizia da una porta laterale senza rilasciare dichiarazioni. Ha assistito, seduto in prima fila accanto al suo avvocato difensore Niccolò Ghedini, alla seconda parte dell’interrogatorio dell’avvocato inglese che ha risposto alle domande del pm Fabio De Pasquale in videoconferenza: Mills si trovava all’interno di un’aula della Corte di Londra assistito dal suo avvocato.
In sostanza, Mills ha chiarito che il denaro altro non è che una donazione da parte di Diego Attanasio, armatore napoletano suo amico. Non invece denaro elargito da parte di Carlo Bernasconi. Costui sarebbe stato chiamato in causa dallo stesso Mills, spiega il legale inglese al pm Fabio De Pasquale, semplicemente per nascondere chi era il vero estensore della donazione, ovvero Attanasio.
”Mi vergogno profondamente”, ha detto ancora Mills spiegando la ragione per la quale decise di coinvolgere Carlo Bernasconi in relazione al ‘regalo’ in denaro, oggetto del presunto reato. ”Dovevo spiegare al fisco inglese – chiarisce – il fatto che avevo trattato questo denaro come regalo e non come reddito, ovvero spiegare che ero in buona fede e non avevo cercato di evadere le imposte. Dal momento che non potevo utilizzare la storia di Attanasio, dovevo collegarmi a qualcun altro. Ho ragionato per molti giorni e ho immaginato di potermi collegare a Bernasconi. Me ne vergogno perché Bernasconi era stato un mio amico ed era morto due anni prima”. ”Mi vergogno profondamente – insiste Mills – ma l’ho fatto perché ero nel panico, non riuscivo a dormire, non ero in uno stato mentale normale”.