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La Milano da bere al setaccio della Finanza. Da Brera a Corso Como a caccia di evasori. Boom di scontrini, trovati clandestini

 Milano nel mirino dei controlli antievasori: ieri l’Agenzia delle Entrate, oggi i militari della Guardia di Finanza stanno setacciando negozi e locali. A distanza di neanche 12 ore, il capoluogo lombardo continua a catalizzare l’attenzione dei ‘controllori’. Le Fiamme Gialle stanno setacciando i negozi di Cadorna, Buenos Aires e del quartiere Chinatown-Sarpi. Due gli ‘obiettivi’ dei 120 militari impegnati nell’operazione: gli esercenti per verificare se emettono scontrini fiscali, ma anche la lotta alla contraffazione ‘in strada’

Più vasto, invece, il controllo messo a segno ieri sera nella zona della movida. Le verifiche che hanno visto protagonisti oltre 460 uomini (circa 275 dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, poco meno di 130 uomini dell’Inps e oltre 50 vigili urbani) hanno interessato le zone più ‘in’: Brera, corso Como e il Ticinese. I circa 120 controlli hanno riguardato ristoranti, discoteche e i classici locali dell’aperitivo. Dalle prime informazioni raccolte dall’Adnkronos sono emerse “irregolarità nell’emissione di scontrini e negli aggiornamenti del registro dei corrispettivi”, ossia il mancato aggiornamento della tenuta della contabilità.

C’è, spiega una fonte, un’”evidente incongruità” nel numero di scontrini emessi. I primi dati mostrano “scostamenti elevati” rispetto ai dati ‘abituali’ di alcuni locali. Non solo: anche “molti lavoratori in nero” sono finiti nella rete dei controlli e “dei lavoratori clandestini” sono stati identificati negli accertamenti sui dipendenti dei locali. Alcune centinaia di auto di lusso sono state fermate invece dai vigili per acquisire i dati dei proprietari, probabili prossime ‘vittime’ dei controlli fiscali.

Le associazioni di consumatori plaudono ai controlli. Per il Codacons ”i blitz come quello di Cortina, Roma e ora di Milano non solo sono sacrosanti” ma vanno ”ripetuti ad ogni fine settimana, a turno, nelle varie città a vocazione turistica o dove c’è la movida, per quanto riguarda ristoranti, bar e locali notturni” afferma Carlo Maria Donzelli

‘E’ un passo nella direzione giusta per la guerra all’evasione fiscale che nel nostro Paese ha raggiunto picchi insostenibili – afferma Rosario Trefiletti di Federconsumatori - Noi chiediamo che quanto recuperato dall’evasione venga restituito a chi paga le tasse in modo da farle diminuire. Ben vengano queste operazioni”.

E su Twitter, se qualche commerciante storce il naso c’è chi, di fronte ai blitz antievasori, plaude ai controllori e si lascia andare ai commenti e all’ironia. Basta digitare la parola scontrini per trovarsi immersi di messaggi. “Meteo: forti precipitazioni di scontrini a Milano per tutta la settimana. La situazione si ristabilirà a breve. Grazie per l’attenzione. Gdf”, è uno dei messaggi lasciato sul social network.

“Boom di scontrini ieri a Milano. Proprio nel giorno del blitz gli incassi crescono… I blitz portano fortuna ai commercianti allora” , “Si ripete il miracolo di Cortina: boom di scontrini durante il blitz a Milano. E si…la Finanza moltiplica gli affari”. E ancora: “Si è ripetuto il miracolo della moltiplicazione degli scontrini”, “Al Cern di Ginevra studiano quell’evento inspiegabile che si manifesta ogni qual volta compaia la Guardia di Finanza: il boom di scontrini”.

Critiche arrivano invece da Matteo Salvini, europarlamentare della Lega Nord. “Basterebbe andare nella Chinatown milanese che è un centro di merce contraffatta, rubata ed evasa. Lì si troverebbero centinaia di milioni euro di merce evasa, di lavoratori in nero – dice l’esponente del Carroccio – Questa operazione mi sa di cavalcata alla John Wayne, perché molti esercenti milanesi sono in credito d’Iva e lo Stato cosa fa? Rompe le palle alle due di notte”. Salvini dice di non provare ”simpatia per queste operazioni paramilitari. Hanno sguinzagliato 200 perone a Milano per fare titoli sui giornali. Se volessero andare a prendere gli evasori veri lo facciano, questo – conclude – è cinema”.