Monti: i giovani accettino le sfide. Il posto fisso che monotonia. E il web insorge

Monti: i giovani accettino le sfide. Il posto fisso che monotonia. E il web insorge

L’obiettivo di una discesa dello spread “non è ancora raggiunto, deve scendere ancora e scenderà”, ma “la tendenza è decrescente, siamo scesi di 200 punti rispetto a novembre”. Si dice fiducioso il premier Mario Monti al Tg5 sulle prospettive economiche dell’Italia, mentre a proposito della sua esperienza politica alla guida dell’esecutivo ribadisce: “Non so nel marzo 2013, o quando sarà, che ricordo avrò – spiega -. Ma so che sarà una parentesi chiusa e che il ricordo sarà positivo se l’Italia sarà in una posizione migliore rispetto a oggi. Penso che ce la faremo”.
Tocca poi il tema del lavoro, sostenendo che “l’articolo 18 non è un tabù. Può essere pernicioso per lo sviluppo dell’Italia e il futuro dei giovani in un certo contesto, ma può essere abbastanza accettabile in un altro contesto”. Mario Monti sottolinea la necessità di procedere “a una modifica del sistema di flessibilità in entrata e in uscita”. Per Monti è essenziale una “riforma degli ammortizzatori che tuteli il singolo lavoratore quando deve cambiare lavoro, senza legare la tutela del lavoratore a un posto di lavoro che diventa obsoleto”. La finalità principale della riforma del mercato del lavoro, per Monti, “è quella di ridurre il terribile apartheid che esiste tra chi per caso o per età è già dentro e chi fa fatica ad entrare. Bisogna ridurre questo divario”.
”Trovo che l’appoggio di Berlusconi sia naturalmente fondamentale per il governo ed è particolarmente significativo visto che viene dall’ex presidente del Consiglio”. Un appoggio, evidenzia, che ”dà anche intenzionalmente il senso della continuità”. ”Trovo che i malumori siano normali in quella parte politica che non è più al Governo”, osserva Monti, rispondendo poi a una domanda sui malesseri, manifestati da una parte del Pdl per l’appoggio al Governo.
D’altra parte, precisa, ”non mi aspetto appoggio se faremo cose sbagliate”. ”Dare l’appoggio- dice – è un servizio all’Italia per cui sono grato”.
Passa poi a toccare il tema delle privatizzazioni, definendole ”una possibilità”, ma ”non una priorità del Governo” anche perché, dice, in passato non sono state fatte nel modo migliore. ”Prima dobbiamo dare prova che sappiamo fare e accettiamo una politica di vero contenimento del disavanzo”.
Infine parla dell’ultimo accordo stretto a livello europeo con cui, dice, “la crescita non sarà più un omaggio verbale, ma diventerà il cuore della politica europea dei prossimi mesi”. “L’accordo è importante perché consolida e cristallizza, e rende definitiva, l’adesione alla disciplina di bilancio. Un bene per tutti quanti in Europa perché nel 2003 furono Germania e Francia a mettere in discussione quella disciplina”, ha detto il premier. Monti ha sottolineato che per l’Italia “non ci sono appesantimenti rispetto a quanto accettato l’anno scorso con l’obbligo di rientro”. Per il premier, soprattutto, “l’accordo permetterà ai titolari della disciplina, la Germania o la Bce, di sentirsi più rilassati nella politica monetaria dei prossimi mesi”.
Anche la “armoniosa discussione” tra i partiti che sostengono il Governo, aggiunge Monti questa volta a Matrix, serve per “rassicurare” i mercati e portare una discesa dello spread. L’obiettivo del governo, al 2013, è “un’Italia sostanzialmente tranquilla economicamente e avviata verso la crescita”. Altra priorità è avere “un sistema politico più dialogante, che riacquisti maggiore fiducia da parte dei cittadini”.
“Se gli italiani sperano, ma io so che non lo sperano, di veder prevalere le resistenze corporative – aggiunge Monti a Matrix parlando di liberalizzazioni – devono sapere che i tassi non scenderanno ma ripartiranno e la situazione del Paese si deteriorerà e andremo a sbattere. Allora sarebbe meglio che studiassimo il greco, non quello antico, ma quello moderno”. Liberalizzazioni che, precisa, non hanno interessato solo gli interessi deboli. Quello dell’Eni “non è un interesse debole, ma il governo si è imposto”.
“Ma io sono sicuro che prevarrà la maturità delle forze politiche e degli italiani”, ha detto il premier. Quello dell’Eni “non è un interesse debole, ma il governo si è imposto”. “L’Italia fino ad oggi non ha avuto un sentimento di “interesse generale”, per questo “lo sforzo del Governo e dei ministri è quello di spiegare agli italiani che se tutti rinunciano a qualcosa staremo tutti meglio, e questo con una prospettiva lunga nel tempo”.
Alcuni argomenti come la bioetica, la legge elettorale, la riforma dei regolamenti parlamentari, conclude Monti rispondendo a una domanda sulla questione della cittadinanza, non sono “parte della missione di governo”. Il premier ha aggiunto: “Io ho opinioni personali, ma non le considero parti della missione di governo. La cittadinanza, la bioetica, la legge elettorale, i regolamenti parlamentari, sono questioni che devono essere sciolte e dipanate dalle forze politiche”. Monti ha concluso: “Se, per soddisfare le coscienze dei membri del governo, entrassimo nell’agone del dibattito renderemmo più difficile l’appoggio di larga parte del Parlamento ai nostri sforzi”.