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Roma, maxi evasione fiscale in una nota clinica. La Gdf scopre “un buco” di 14 mln di euro non dichiarati

Una delle più note cliniche romane, considerata ‘fiore all’occhiello’ del panorama sanitario nazionale, avrebbe omesso di dichiarare ricavi derivanti dalla sua attività di impresa per oltre 14 milioni di euro, come appurato dai finanzieri del Comando provinciale di Roma durante una verifica fiscale. La struttura rientra nell’ambito della ‘Residenza Sanitaria Assistenziale’, regime sanitario riferibile ai ricoveri che variano da poche settimane a oltre un anno di persone non autosufficienti, non assistibili presso il proprio domicilio e che necessitano di specifiche cure mediche e continua assistenza sanitaria. Oltre all’assistenza medica e infermieristica 24 ore su 24, è prevista la riabilitazione, l’aiuto per lo svolgimento delle attività quotidiane, l’animazione e la socializzazione, nonché servizi di ristorazione, lavanderia e pulizia.
L’attività ispettiva eseguita dalle Fiamme gialle del I Gruppo Roma trae origine da alcune indagini nei confronti di un gruppo operante nel settore immobiliare, che attraverso l’interposizione di prestanome compiacenti, gestiva di fatto la società cui era riconducibile la clinica, che non aveva mai ottemperato agli obblighi di dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi, dell’Iva e dell’Irap, tantomeno al versamento all’Erario delle relative imposte, nonostante gli ingenti rimborsi da parte della Asl e del Comune di Roma.
Infatti, per le prestazioni erogate vengono corrisposti, per ciascun paziente, un importo giornaliero di circa 118 euro, a carico della Regione Lazio, del Comune di Roma e del Servizio sanitario nazionale per soggetti con redditi inferiori ai tredicimila euro circa, mentre, superata tale soglia, una quota parte è a spese del paziente.
Gli accertamenti dei militari hanno portato alla ricostruzione del volume d’affari della clinica e alla constatazione di ricavi non dichiarati in più anni di imposta per un importo di oltre 14 milioni di euro, nonché di Iva ed Irap evasi per oltre 2,5 milioni di euro, con la denuncia di tre persone per i reati tributari previsti dal D.Lgs 74/2000 per l’omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali e l’indebita compensazione di imposte, nonché per il reato di false comunicazioni agli organi sociali previsto dal Codice Civile.