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Monti ai funzionari: basta regali, quelli di valore oltre 150 euro vanno restituiti. Obama: l’Italia ha fatto passi impressionanti

Dal premier Mario Monti arriva una ‘stretta’ sulle spese delle amministrazioni della presidenza del Consiglio e del ministero dell’Economia. Spiega una nota di Palazzo Chigi che ”è stata ricordata l’esigenza di osservare scrupolosamente le disposizioni contenute nel codice etico di ciascuna amministrazione, con particolare riferimento a quelle relative al divieto di accettare regali e omaggi di qualsiasi natura di valore superiore a 150 euro, tali da non poter essere interpretati, da un osservatore imparziale, come finalizzati ad acquisire vantaggi in modo improprio. In ogni caso – precisa il comunicato – i regali di valore superiore devono essere restituiti, ovvero ceduti all’Amministrazione di appartenenza”.

Per quanto riguarda i limiti di spesa delle amministrazioni, ”il presidente del Consiglio, in considerazione della primaria esigenza di rispettare gli obiettivi di finanza pubblica, ha diramato istruzioni per assicurare l’economicità e l’efficienza nell’azione amministrativa a tutte le strutture che dipendono dal ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla presidenza del Consiglio”. ”Il fine – si legge in una nota di Palazzo Chigi – è di assicurare non solo la puntuale e sicura osservanza dei limiti di spesa fissati dalle norme, ma anche di evitare spese non indispensabili o non ricollegabili in modo diretto ed immediato ai fini pubblici assegnati alle singole strutture amministrative, astenendosi dall’effettuare spese di rappresentanza, ed evitando di organizzare convegni, o altri eventi non strettamente indispensabili”.

Nella circolare, Monti chiede “un’azione amministrativa indirizzata in modo deciso al perseguimento degli obiettivi di economicità ed efficienza” e si sofferma sulle “spese di rappresentanza, convegni e consulenze” sottolineando tra le altre cose che i “comportamenti degli amministratori pubblici siano ispirati al principio di assoluta sobrietà”. Il premier, come ministro dell’Economia, spiega: “A questo fine, in via meramente esemplificativa e non esaustiva, occorrerà, in linea generale, astenersi con estremo rigore dall’effettuare ogni spesa di rappresentanza. Solo in casi del tutto eccezionali, riferibili a rapporti con Autorità estere, si potranno effettuare, comunque previa espressa autorizzazione, spese di modico valore”.

Ancora, “è necessario evitare l’organizzazione di convegni, celebrazioni, ricorrenze e inaugurazioni, anche quando questi ultimi costituiscano tradizionali impegni della Struttura che li indice”. E in più, “nell’ipotesi che un’attenta valutazione del rapporto costi-benefici faccia comunque propendere per l’organizzazione dell’evento, comunque previa espressa autorizzazione, si utilizzerà di norma la giornata del sabato e si avrà cura di evitare qualsiasi spesa, anche utilizzando strutture interne all’Amministrazione”.

Per quel che rigurda “regali ed omaggi” Monti, “salvo eventuali disposizioni più restrittive già adottate” si rifà al codice etico del ministero e dei Monopoli che fissa il tetto dei 150 euro e l’obbligo , in caso di eccedenza di restituirli o devoverli al Mef: “I regali e gli omaggi ricevuti non devono comunque compromettere l’indipendenza di giudizio, la correttezza operativa, l’integrità e la reputazione del dipendente e in ogni caso devono essere tali da non poter essere interpretati, da un osservatore imparziale, come finalizzati ad acquisire vantaggi in modo improprio”.

Intanto l’Italia ha ricevuto un grosso apprezzamento dagli Usa per la sua iniziativa economica rispetto alla crisi”Sotto la leadership del primo ministro Monti, l’Italia sta ora adottando passi impressionanti per modernizzare la sua economia, ridurre il proprio deficit attraverso una combinazione di misure su entrate e spese, riposizionando la nazione sul cammino verso la crescita”. A dichiararlo è il presidente americano Barack Obama, in un’intervista a “La Stampa” a poche ore dall’incontro con il capo del governo italiano nello Studio Ovale.
“La situazione finanziaria in Europa sarà al centro dell’agenda con il primo ministro Monti nell’Ufficio Ovale”, spiega ancora. “Come ho detto durante la crisi, credo che l’Europa abbia la capacità economica e finanziaria per superare questa sfida. Durante gli ultimi due anni l’Europa ha compiuto un certo numero di passi difficili e cruciali per affrontare la crisi che cresceva”.
La soluzione della crisi del debito nell’Eurozona, spiega Obama, “è così importante perché le nostre fortune economiche sono intrinsecamente legate e le relazioni con l’Europa sono una parte importante dei nostri sforzi per creare posti di lavoro e prosperità negli Stati Uniti”. E sottolinea: “gli Stati Uniti hanno un enorme interesse nella crescita dell’Europa e nel successo dell’area dell’Euro”.
“L’Unione Europea è il singolo più grande partner economico dell’America – prosegue – e il commercio e gli investimenti fra noi sostengono milioni di posti di lavoro su entrambi i lati dell’Atlantico. Le nostre banche e i nostri mercati finanziari sono profondamente connessi. Quando l’Europa va bene questo è positivo per le aziende e i posti di lavoro in America. Quando la crescita in Europa rallenta o i vostri mercati finanziari sono instabili, noi ne sentiamo le conseguenze, così come voi avete sentito l’impatto della crisi finanziaria americana quattro anni fa”.
Afghanistan. Obama ringrazia l’Italia perché “ha avuto un ruolo cruciale e centrale nella Forza di assistenza e sicurezza internazionale della Nato in Afghanistan, uomini e donne delle vostre forze armate hanno servito con coraggio e altruismo, così come hanno fatto i vostri diplomatici e esperti di sviluppo”.
“Assieme con i nostri partner afghani e la nostra coalizione di 50 nazioni – aggiunge – abbiamo compiuto progressi reali nel raggiungere gli obiettivi condivisi di sconfiggere Al Qaeda, spezzare l’avanzata dei taleban e addestrare le forze di sicurezza nazionali afghane affinché l’Afghanistan possa assumere la guida della sua sicurezza. Italiani coraggiosi hanno dato le loro vite per ottenere tali progressi e noi siamo grati del sostegno del popolo italiano a questa missione vitale”.
Siria. “Assieme alla comunità internazionale abbiamo chiarito che l’orrenda violenza contro il popolo siriano deve finire e che Bashar Assad deve dimettersi così che una transizione democratica possa iniziare immediatamente”, sottolinea il presidente americano nell’intervista a ‘La Stampa’.