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Eurostat: in Italia un bambino su tre a rischio povertà. In Europa 115 milioni di persone in difficoltà


Nel 2010 il 23,4% della popolazione europea, pari a 115 milioni di persone, era a rischio povertà o esclusione sociale. Gli italiani nelle stesse condizioni erano invece circa 14,7 milioni, pari al 24,5% della popolazione. Sono i dati diffusi oggi da Eurostat, l’Ufficio
La fascia di popolazione Ue più colpita è quella dei bambini e in generale dei minorenni, dove erano a rischio il 26,9% (in Italia il 28,9%). I Paesi in cui i cittadini si trovano nelle condizioni peggiori sono la Bulgaria (41,6% persone a rischio), Romania (41,4%), Lettonia (38,1%), Lituania (33,4%) e Ungheria (29,9%). Al di sopra della media Ue, oltre all’Italia, anche Polonia (27,8%), Grecia (27,7%), Spagna (25,5%) e Portogallo (25,3%).
Il numero minore di poveri si è invece registrato nella Repubblica Ceca (14,4%), Svezia (15,0%), Olanda (15,1%), Austria (16,6%), Finlandia (16,9%) e Lussemburgo (17,1%).
A soffrire di “gravi privazioni”, invece, nel 2010 era in media l’8,1% dei cittadini europei, con grandi variazioni però da un Paese a un altro. In Bulgaria e Romania, rispettivamente il 35% e il 31% della popolazione non era in grado di pagare neanche bollette e riscaldamento, mentre nella stessa situazione si è trovato solo lo 0,5% dei lussemburghesi e l’1,5% degli svedesi. In Italia a soffrire di gravi privazioni erano il 6,9% dei cittadini. A essere piu’ esposti alla poverta’ e all’esclusione sociale gli anziani in Bulgaria, Slovenia, Finlandia e Svezia, e i cittadini in eta’ da lavoro in Danimarca. Nei restanti 20 paesi Ue, invece, i bambini e minorenni in generale.