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La corruzione dilaga. L’allarme della Corte dei Conti a 20 anni dallo scandalo di Mani Pulite

La corruzione dilaga. L’allarme della Corte dei Conti a 20 anni dallo scandalo di Mani Pulite

20 anni fa, l’arresto di Mario Chiesa a capo del Pio Albergo Trivuzio dava l’inizio di una fase storica che ha portato al crollo di un intero sistema politico.
Le ‘mazzette‘ hanno rimpinguato la politica per anni, diventando quasi la normalità: c’erano funzionari addetti alla riscossione di tangenti (i cosiddetti collettori), che prendevano denaro da imprenditori in cambio di appalti e favori. I soldi finivano spesso nelle casse dei partiti, che dovevano mantenere in piedi le proprie strutture; ovviamente qualcuno pensava pure ai propri interessi, intascando qualche somma. Ma il concetto era di dover ‘rubare’ per oliare il meccanismo dei partiti.
Ma ”Illegalità, corruzione e malaffare” sono fenomeni ancora ”notevolmente presenti nel Paese e le cui dimensioni, presumibilmente, sono di gran lunga superiori a quelle che vengono, spesso faticosamente alla luce”. Lo afferma il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2012 .
All’inaugurazione sono presenti il capo dello Stato Giorgio Napolitano, i ministri Cancellieri, Severino, Ornaghi, Balduzzi, Giarda. Alla cerimonia partecipano anche il presidente della Corte di Cassazione Lupo, per il Senato il vicepresidente Domenico Nania e per la Camera il vicepresidente Antonio Leone.
L’evasione Iva in Italia è al top in Europa, superata solo dalla Spagna, evidenzia inoltre la Corte dei Conti. ”Analisi accurate condotte per l’imposta sul valore aggiunto -afferma la magistratura contabile- evidenziano per l’Italia un tax gap superiore al 36%, che risulta di gran lunga il più elevato tra i paesi europei con l’eccezione della Spagna, per la quale lo stesso rapporto supera il 36%. Dalle analisi condotte emerge una caduta compliance, sia in Italia che nel resto d’Europa, duante la crisi che ha preceduto quella attuale, e cioè nel 2008 e nei primi mesi del 2009. ”A partire dall’ultimo trimestre 2009 si è registrato un generalizzato fenomeno di recupero di compliance, tuttavia meno accentuata per l’Italia rispetto agli alrti grandi paesi europei”, afferma la Corte dei Conti.
E’ dunque ”sempre più necessaria” la cultura della legalità, che va ”costruita e diffusa”, afferma il procuratore generale aggiunto, Maria Teresa Arganelli. Va inoltre ”approvata e incoraggiata” la tendenza, già avviata, di valorizzare il ruolo di primaria importanza dell’istituzione di controllo e di tutela della finanza pubblica. Un ruolo, spiega Arganelli, che assume particolare importanza in un momento come quello attuale, in cui ”tutte le istuzioni sono impegnate a conseguire gli obiettivi del risanamento dei conti pubblici, del contenimento della spesa pubblica, del contrasto ai dilaganti fenomeni di corruzione e della diffusa illegalita”’.
”La lotta all’evasione fiscale è sacrosanta – sottolinea poi Giampaolino per il quale ”allo stato degli atti, nel 2013 l’Italia dovrebbe raggiungere il pareggio bilancio” – ma altrettanto sacrosanta è la lotta allo sperpero”. Secondo i calcoli dellamagistratura contabile, l’evasione fiscale è pari a 100-120 miliardi. Lo scorso anno l’attività si è concentrata soprattutto sul recupero, mentre quest’anno ”qualcosa in più si potrà fare sul lato degli accertamenti. La lotta all’evasione -sottolinea il presidente- deve essere sempre accompagnata dalla lotta allo sperpero di denaro. Quanto viene prelevato ai cittadini deve essere speso oculatamente, e ne deve essere dato conto perché si tratta di denaro prelevato ai cittadini che producono, e quindi hanno tutto il diritto di avere contezza su come viene speso quel danaro”.
La Corte dei Conti dal canto suo sta mettendo a punto delle ”regole di comportamento” che le amministrazioni pubbliche dovranno rispettare, sottolinea Arganelli secondo la quale gli incarichi e le consulenze, da parte delle pubbliche amministrazioni a soggetti estranei, ”in casi macroscopici sembrano strumentali al perseguimento di obiettivi personalistici cui è estraneo l’interesse pubblico”. ”Degno di nota, comunque, è il fatto che gli uffici di procura vengono a conoscenza di tali vicende sempre più spesso a seguito di specifiche segnalazioni di cittadini, oltre che quale esito delle ispezioni delle strutture della Ragioneri generale dello Stato”, sottolinea.
Il presidente Giampaolino afferma poi che il 2011 sarà ricordato per ”la severità della situazione economica e per l’affanno con i quali i governi hanno rincorso i rimedi necessari a fronteggiarla e ad arginare gli effetti più devastanti”.