L’Italia torna al centro

Comincia farsi strada l’idea che abbandonare la Grecia al suo destino del fallimento, costi meno che mantenerla dentro l’euro.
Intendiamoci: i tedeschi le loro ragioni ce l’hanno. Sono stanchi di finanziare greci che prendono pensioni da mille euro il mese e che non hanno versato un euro di contributi nella vita.
Un po’ come l’Italia (e questa è la tesi non del tutto peregrina della Lega, sia chiaro) dovrebbe stancarsi di pagare gli stipendi chela regione Sicilia elargisce ad autisti senza patente assunti per fare gli autisti.
Paradossalmente – è una mia opinione – l’avvento di Monti alla guida del governo italiano aggrava la posizione della Grecia. Perché la carta più robusta che la Grecia aveva in mano era il rischio che il suo fallimento contagiasse una potenza industriale come l’Italia, il che avrebbe messo a rischio non solo l’euro, ma anche il sistema occidentale, Stati Uniti compresi.
Adesso, che come ha detto Monti, l’Italia sta uscendo dalla zona d’ombra, la Grecia può essere anche mollata (ci saranno effetti oleandri anche in questo caso, ma meno che nel caso di ostinata difesa come si sta facendo adesso, che rischia lo scatenarsi il contagio del disordine sociale, assai più grave).
Un effetto collaterale potrebbero essere che nel caso di abbandono della Grecia al suo destino, l’Italia tornerà centrale nel sistema di difesa (economico-finanziaria) occidentale contro il contagio da deficit strutturale. E anche la Germania, in questo caso, dovrà darci più ascolto, per i motivi più volte illustrati da Gianmarci Mensi su questo sito.
Un po’ come era ai tempo dell’Unione Sovietica, in cui l’Italia era da sostenere perché baluardo (politico-militare) dell’occidente contro il contagio del comunismo.