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Afghanistan, non si placa la rabbia per il rogo del Corano: uccisi due consiglieri Usa

Quinto giorno di proteste in Afghanistan per le copie del Corano bruciate in una base militare americana. Anche oggi si registrano violenze e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine con morti e feriti in diverse aree del Paese. Mentre a Kabul due consiglieri militari stranieri sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco in una sparatoria avvenuta al ministero dell’Interno.
A perdere la vita a Kabul due ufficiali della Nato, due americani stando alla Cnn. Secondo una fonte del dicastero, coperta da anonimato e citata dall’agenzia di stampa Xinhua, i due sono stati uccisi da un agente della polizia afghana. La Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) in una nota conferma l’uccisione di due militari della missione. Nel comunicato si legge che ”secondo le prime informazioni, un individuo” ha sparato contro membri Isaf, uccidendo due militari. Conferme sono arrivate anche dal ministero dell’Interno afghano. Stando ai media afghani i due sono stati uccisi dopo un diverbio.
Vittime si contano anche nel resto del Paese a seguito delle contestazioni. Il bilancio, riporta Bbc, è di almeno sei afghani morti e decine di feriti. A Kunduz, nel nord del Paese, un’ala di un ufficio delle Nazioni Unite è stata data alle fiamme e tre persone sono rimaste uccise quando la polizia ha aperto il fuoco contro la folla di dimostranti vicino al compound delle Nazioni Unite. Tra i feriti ci sono anche tre agenti.
Gli altri tre morti, invece, si registrano nella provincia di Logar, a sud della capitale Kabul, dove ci sono stati scontri tra polizia e manifestanti.
Violenze anche nella provincia orientale di Laghman, dove una folla inferocita ha tentato di assaltare la sede del governatorato. Almeno dieci i feriti. I manifestanti, ha spiegato Jamyatullah Hameedi, vice governatore di Laghman, “hanno scatenato una sassaiola contro la polizia e contro la sede del governatorato”.