Crisi, l’Istat conferma: Italia in recessione. Consumi e spese delle famiglie in picchiata

”Nel quarto trimestre del 2011 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, e’ diminuito dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e dello 0,4% nei confronti del quarto trimestre del 2010”. Lo rileva l’Istat. ”La stima preliminare diffusa il 15 febbraio scorso aveva rilevato una diminuzione congiunturale dello 0,7% e una diminuzione tendenziale dello 0,5%”.
”Il quarto trimestre del 2011 ha avuto tre giornate lavorative in meno del trimestre precedente e due giornate lavorative in meno rispetto al quarto trimestre del 2010.Nel 2011 il Pil corretto per gli effetti di calendario e’ aumentato dello 0,5%, mentre quello non corretto (pubblicato in data 2 marzo 2012) ha fatto segnare una crescita dello 0,4% -continua l’Istat-.Si fa notare che il 2011 ha avuto tre giornate lavorative in meno rispetto al 2010. La crescita acquisita per il 2012 e’ pari a -0,5%.Nel quarto trimestre del 2011 tutte le componenti della domanda interna sono risultate in diminuzione su base congiunturale. Le importazioni si sono ridotte del 2,5% e le esportazioni sono rimaste stazionarie”.
”La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto un punto percentuale alla crescita del Pil (-0,4 i consumi delle famiglie, -0,1 la spesa della PA e -0,5 gli investimenti fissi lordi). Anche la variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla crescita del Pil (-0,4 punti percentuali), mentre il contributo della domanda estera netta e’ stato positivo per 0,7 punti percentuali.Dal lato dell’offerta, si rilevano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto dell’industria (-1,7%) e dei servizi (-0,1%), mentre il valore aggiunto dell’agricoltura e’ aumentato dello 0,5%”, prosegue l’Istat.
”In termini congiunturali, nel quarto trimestre del 2011 le importazioni di beni e servizi sono diminuite del 2,5%, mentre il totale delle risorse (Pil e importazioni di beni e servizi) si e’ ridotto dell’1,1%. Dal lato della domanda, le esportazioni sono rimaste stazionarie, gli investimenti fissi lordi sono diminuiti del 2,4% e i consumi finali nazionali sono scesi dello 0,7. Nell’ambito dei consumi finali, la spesa delle famiglie residenti e’ diminuita dello 0,7%, quella della Pubblica Amministrazione (PA) e delle Istituzioni Sociali Private (ISP) dello 0,6%”, prosegue l’Istat.
”La contrazione degli investimenti e’ stata determinata da forti flessioni della spesa per macchine, attrezzature e altri prodotti (-4,9%) e per mezzi di trasporto (-4,6%); gli investimenti in costruzioni, invece, sono lievemente aumentati (+0,1%) -continua l’Istat-.La spesa delle famiglie sul territorio nazionale ha registrato una diminuzione, in termini tendenziali, pari all’1,1%: in particolare, gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti del 7,1%, quelli di beni non durevoli dell’1,6%, mentre le spese per servizi sono cresciute dello 0,7%. Gli investimenti fissi lordi hanno segnato nel complesso una diminuzione del 3,1%. In particolare, la riduzione e’ stata pari al 4,6% per la spesa in macchinari e altri prodotti, al 3,4% per gli investimenti in mezzi di trasporto e all’1,8% per gli investimenti in costruzioni”.
”Nel quarto trimestre, il Pil e’ aumentato in termini congiunturali dello 0,7% negli Stati Uniti e dello 0,2% in Francia, mentre e’ diminuito dello 0,2% in Germania e nel Regno Unito e dello 0,6% in Giappone. In termini tendenziali, si e’ registrato un aumento del 2,0% in Germania, dell’1,6% negli Stati Uniti, dell’1,4% in Francia e dello 0,7% nel Regno Unito, mentre il Pil e’ diminuito dell’1,0% in Giappone. Nel complesso, il Pil dei paesi dell’area Euro e’ diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed e’ aumentato dello 0,7% nel confronto con lo stesso trimestre del 2010”, prosegue l’Istat.
”Nel quarto trimestre 2011 si rilevano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto dell’industria in senso stretto (-2,2%), del valore aggiunto del settore che raggruppa le attivita’ del commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (-0,6%) e, seppure di poco, delle costruzioni (-0,1%); si registrano, invece, andamenti positivi per l’agricoltura (+0,5%), il settore del credito, assicurazioni, attivita’ immobiliari e servizi professionali (+0,1%) e per gli altri servizi (+0,1%) -rileva l’Istat-. In termini tendenziali, il valore aggiunto delle costruzioni e’ diminuito del 3,0%, quello dell’industria in senso stretto dello 0,5% e quello dell’agricoltura del 2,0%, mentre per i servizi si registra una crescita dello 0,2%”.
”Rispetto al terzo trimestre del 2011, il deflatore del Pil e’ rimasto stazionario. Il deflatore della spesa delle famiglie residenti e’ cresciuto dello 0,8% e quello degli investimenti dello 0,4%. Il deflatore delle importazioni e’ aumentato dello 0,9%, mentre quello delle esportazioni ha mostrato una diminuzione dello 0,1%.In termini tendenziali, il deflatore del Pil e’ aumentato dell’1,4%, quello della spesa delle famiglie residenti del 3,1%”, conclude l’Istat.