Marcegaglia attacca la Fornero: Dal governo paccata e basta

Arrivata una ‘paccata’ di soldi per la riforma del mercato del lavoro? “Non mi pare da quello che ho visto. Ci danno una paccata e basta“. Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia commenta così le parole del ministro del Lavoro Elsa Fornero (”se uno comincia con il dire no perché dovremmo mettere lì una paccata di miliardi…”).
Per Marcegaglia, sulla riforma del mercato del lavoro sono necessari “molto pragmatismo e molta concretezza perché parliamo sulla pelle della gente e delle imprese”. “La riforma – ha detto Marcegaglia alla tavola rotonda del convegno di Unicredit – è un’occasione unica per cambiare il mercato del lavoro a 360 gradi, e non parliamo soltanto di flessibilità in uscita, il mercato del lavoro per creare occupazione e ridurre il dualismo del mercato stesso”. Ma, ha avvertito toccando uno dei nodi nevralgici del confronto e cioè quello relativo al nuovo sistema di ammortizzatori sociali, avremo “problemi di gestione di ristrutturazioni e riconversione industriale. Ma senza cassa integrazione straordinaria e mobilità, come facciamo?”.
Sul tema del lavoro è intervenuto oggi anche il ministro dello Sviluppo Corrado Passera che lo ha definito come ”la priorità”, sottolineando che ”una quota molto rilevante della società ” subisce il ”disagio occupazionale che si è creato in questi anni” e “teme il futuro”. Un disagio occupazionale che, ha continuato Passera, è ”impressionante” perché riguarda ”milioni di persone e i loro familiari”. Dunque ”il tema dei posti di lavoro deve essere il criterio fondamentale della performance dell’intero sistema”. Dal tavolo sulla riforma del mercato del lavoro, poi, ”speriamo a breve di portare un contributo importante alla competitività del sistema”, ha detto Passera, definendo ”il tema dei temi” della crescita quello della produttività.
Più in generale, “siamo – ha detto Passera – in un momento oggettivamente difficile. I trimestri negativi erano assolutamente preannunciati e sono stati alla base di alcuni interventi che abbiamo preso”. Ci sono stati poi, ha aggiunto Passera, “interventi pro ciclici che hanno peggiorato la situazione e ora occorre creare le condizioni per uscire velocemente da questa situazione e vedere già nel corso dell’anno un cambio di direzione”. “Fondamentale” per Passera è il ruolo delle banche: “Il sistema funziona se c’è un sistema efficace, efficiente e redditizio per raccogliere capitali e accompagnare le imprese all’estero”.
Quello delle infrastrutture, ha poi spiegato il ministro, è uno dei pilastri per lo sviluppo del sistema Paese. “In tutti i decreti varati dal governo – ha sottolineato – c’è sempre un capitolo riguardante le infrastrutture”. Ora, “c’è da affrontare il tema dei processi decisionali, che prevedono tempi e modalità precisi perché non è pensabile che ci mettiamo lustri e decenni per sbloccare le iniziative”.
Passera ha poi indicato “intorno ai 100 miliardi” o anche “di più” il debito della P.a. con le imprese e tra privati: si tratta dunque di “un problema da risolvere” anche per “portare in circolo queste risorse”. Il ministro dello Sviluppo economico e delle infrastrutture ha ricordato a tale riguardo che il premier Monti “ha detto che saremo i primi ad adottare la direttiva europea sui pagamenti e questo vuol dire allinearci ai comportamenti onesti”.