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Spread in calo nonostante i declassamenti e la Bce apprezza il lavoro dell’Italia

Tra i paesi dell’area dell’euro l’Italia ha riportato il maggiore restringimento dei differenziali di rendimento sulle obbligazioni sovrane (-166 punti base) nonostante il suo declassamento da parte delle tre principali agenzie di rating. Nel bollettino mensile la Bce si complimenta con l’Italia per il calo dello spread.
Per il resto alla luce dei “segnali di stabilizzazione dell’attività” economica “seppure ancora su un livello modesto, il Consiglio direttivo della Banca Centrale europea ”si attende che l’area dell’euro registri una graduale ripresa nel corso del 2012″ con un Pil tra -0,5% e +0,3%. Le prospettive economiche ”dovrebbero essere sostenute dalla domanda estera, dai tassi di interesse a breve termine molto contenuti e da tutte le misure adottate a sostegno del buon funzionamento del settore finanziario” dell’Eurozona, come le due maxi-iniezioni di liquidità varate dall’Eurotower.
Francoforte sottolinea poi che a fronte di un ”miglioramento a febbraio del 2012 per il secondo mese consecutivo” del clima di fiducia dei consumatori nell’area dell’euro, l’Italia è in controtendenza: ”dopo un’iniziale ripresa, la fiducia si e’ gradualmente indebolita per riportarsi su livelli analoghi a quelli osservati durante la recessione del 2008-2009”.
Cattive notizie anche sul fronte inflazione, a causa dell’aumento dell’Iva. ”In Italia l’aumento dell’iva, sebbene introdotto solo nel settembre 2011, ha determinato un impatto meccanico di 0,2 punti percentuali per tutto il 2011”. In prospettiva, sottolinea, ”diversi paesi, fra cui Irlanda, Cipro, Italia, Francia e Portogallo, hanno applicato o annunciato aumenti dell’Iva che avranno un impatto nel 2012 e determineranno il protrarsi delle pressioni al rialzo sull’inflazione nel corso dell’anno”.