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Rai, il terzo polo per il commissariamento. Gasparri accusa: E’ incostituzionale. Poi attacca Baudo: Conduttore fallito

“Sono totalmente d’accordo con Fini” che ieri ha aperto all’ipotesi di commissariamento della Rai. Il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, arrivando a Roma alla manifestazione ‘Cambiare la politica, cambiare l’Italia’, precisa che ieri “Fini ha parlato a nome di tutto il Terzo polo”.
Di diverso avviso Maurizio Gasparri. Ospite su Sky Tg24 dell”Intervista’ di Maria Latella, il capogruppo del Pdl al Senato osserva che la nomina di un commissario alla Rai sarebbe un atto “illegittimo, incostituzionale” e “non giustificato” dai dati di bilancio. “Il problema – ha detto Gasparri – è che in base a delle sentenze della Corte costituzionale dal ’74 ai giorni nostri, il governo non può fare una scelta del genere. Sarebbe una scelta illegittima, incostituzionale, Monti lo sa perfettamente, lo sa il Presidente della Repubblica, perché sono sentenze della Corte che lo dicono, e la Rai, chiudendo il bilancio con un attivo, non si trova nemmeno nelle condizioni economiche che giustifichino un commissariamento”.
Gasparri replica poi a una intervista di Pippo Baudo che dalle colonne del Corriere della Sera ha parlato della Rai come di ”un’azienda moribonda, senza più uno straccio di progetto culturale, seviziata dalla politica”, ci vorrebbe, ha osservato Baudo, uno come ”Marchionne”. “E’ un conduttore finito, per farsi notare deve insultare il prossimo. Stia un po’ a casa”, ha risposto Gasparri.
Per il Pdl interviene anche Fabrizio Cicchitto. ”Il Commissariamento della Rai extra legem non lo decidono né Casini né Fini, né con rispetto parlando nessun altro, perché, se passa la prassi dei colpi di mano, allora non ci si venga a parlare della necessità di regole per ciò che riguarda l’economia”, ha dichiarato il capogruppo Pdl alla Camera.
Le parole di Casini e quelle di Fini di ieri sono accolte con favore, invece, da Matteo Orfini, responsabile informazione e cultura del Pd. ”L’annuncio del passo indietro del Terzo polo sulle nomine Rai va nella direzione giusta. Siamo certi che presto anche il Pdl farà la stessa cosa, comprendendo che il tempo della lottizzazione è finito per sempre, con buona pace di Gasparri”.
Per Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente Commissione Vigilanza Rai, ”al di là del commissariamento e della riduzione dei membri del Cda, sul futuro della Rai continua ad aleggiare un mistero: quanti sono nel Governo, e anche nel Parlamento, coloro che la vogliono liquidare definitivamente attraverso la sua privatizzazione?”. In ogni caso ”il Pd non può che dire un secco no a questo progetto”, ha detto Merlo.
”L’onorevole Gasparri si conferma campione di depistaggio – ha osservato Stefano Fassina, responsabile economia del Pd -. Sulla Rai, lui e i suoi fingono di non capire che, proprio per evitare lottizzazioni, il Pd chiede una riforma della governance del servizio radiotelevisivo pubblico che lui, il capo-padrone del suo partito e la Lega hanno portato, come il resto dell’Italia, sull’orlo della bancarotta”.
”Qualsiasi ipotesi di proroga dell’attuale Cda della Rai o di nomina di un nuovo Cda con l’indecente legge Gasparri è fuori discussione” per il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori Felice Belisario. E il leader Idv Antonio Di Pietro annuncia ”una proposta di riforma al convegno che terremo il 27 marzo sulla Rai”.
Interviene anche l’Usigrai. “Da commissariare ci sembra solo la politica e la sua invadenza”, è in sintesi la posizione del segretario Carlo Verna.