Traiano occhio alla Dacia, puo’ essere un Vietnam

Oggi 25 Marzo del 101 d.C. l’imperatore Traiano parte per la Conquista della
Dacia. I Daci, popolo fiero e guerresco stanziato aldilà del Danubio, sono
guidati dall’eroico re Decebalo, che già sconfisse le truppe di Roma durante
l’età di Domiziano. La Dacia è un territorio montuoso ricco di boschi e
foreste, ma non è escluso che il vero obiettivo della campagna militare sia
quello di impossessarsi delle sue inesauribili risorse minerarie, soprattutto
oro e argento. Per la spedizione è stato radunato un grande esercito composto
dalle migliori Legioni di Roma, e ne è stata creata anche una nuova, la “XXX
Ulpia Victrix”, di fedelissimi dell’imperatore. Non mancano le truppe
ausiliarie, raccolte in tutti i territori dell’Impero, come i cavalieri
africani di Lusio Quieto, i frombolieri delle Baleari, i mazzieri Germanici e i
micidiali arcieri Siriani. In totale circa 150.000 uomini si imbarcheranno ad
Ancona per raggiungere le coste dell’Illiria, e da qui, a marcie forzate (circa
30 chilometri al giorno) attraverso i Balcani, raggiungeranno la valle del
Danubio. L’esercito del re Decebalo conta circa 200.000 soldati, compresi i
temibili cavalieri Roxolani, che si lanciano alla carica coperti da un’armatura
di squame di ferro che protegge sia il cavallo che il cavaliere. Traiano verrà
accompagnato dal giovane figlio adottivo Adriano, spagnolo come l’Imperatore,
che voci di corridoio indicano come suo successore.