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Ocse all’Italia: La crescita è ancora troppo bassa deve migliorare la competitività

In paesi con una crescita persistentemente bassa come l’Italia, c’è la necessità di ritornare a un percorso di crescita più forte e di migliorare la competitività“. Lo afferma il rapporto dell’Ocse sull’eurozona, secondo cui l’Italia, pur in una “migliore posizione rispetto al livello del suo deficit” rispetto a Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna, “ha bisogno di rafforzare la sua capacità di credito”. Per questo, in generale, spiega l’Ocse, un “impegno e una comunicazione chiari sulle riforme esistenti e quelle future può aiutare a ridurre i risparmi precauzionali dovuti all’incertezza e allo stesso tempo aumentare le possibilità che gli investimenti e i consumi aumentino anticipando i futuri benefici delle misure di riforma”. E questo, continua l’Ocse, “potrebbe anche abbassare gli spread in paesi come Italia e Spagna” nella misura in cui si ha la percezione che “porti a redditi più alti e renda il peso del debito più sostenibile”.
Poi il monito: “Serve un’azione decisa per stabilizzare i mercati vulnerabili del debito sovrano dell’eurozona”, in particolare “i fondi” salvastato dell’eurozona “devono essere accresciuti per fornire un sostegno credibile”. Nel rapporto si legge inoltre che “c’è un rischio di spillover globale dagli sviluppi” della crisi dell’eurozona, per questo sono necessarie “sia un’azione a breve periodo che riforme a lungo termine”
L’Ocse lancia anche l’allarme sul “rischio che il consolidamento fiscale e il potenziale deleveraging delle banche possano limitare l’attività economica prima che i benefici di finanze pubbliche più sane e le riforme per rilanciare la crescita si concretizzino”.
“I paesi sotto stretta osservazione dei mercati devono continuare a a rispettare gli obiettivi di bilancio concordati, ed essere pronti a perseguire ulteriori misure di consolidamento se necessario”, afferma ancora nel rapporto l’Ocse.