Editoriale

Spero vi siate letto il pensiero di Rino Formica sul momento che la nostra costituzione sta passando a fronte delle esigenze del “mercato”, come si usa dire adesso.
Allora leggetevi anche il saggio di Ilvo Diamanti (Repubblica) su cosa sia veramente il “montismo”.
E l’editoriale di Angelo Panebianco (Corriere) sul tragico ritardo italiano nelle riforme per colpa oggi di un partitismo che sta sopravvivendo ai partiti.
E capirete come Mario Monti (e l’Italia dei cittadini) sia in un drammatico momento stretta tra Scilla e Cariddi.
Condannato a governare.
Condannato all’uso di vecchi strumenti (le tasse) per rimettere a posto i conti.
Condannato alle riforme, ma che non sono nel suo programma di governo (dunque sono nella potestà esclusiva di partiti morti nell’innovazione, ma vivissimi nella conservazione), ma senza le quali i conti a posto temporaneo dell’Italia non ci salveranno dalla fine indecente che si profila.
È chiaro.