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Napolitano mette in guardia dall’anti-politica: Bisogna estirpare il marcio ma senza demonizzare i partiti

Il marcio si deve estirpare ma guai a demonizzare i partiti, a rifiutare la politica. Per cambiare e trasmettere ai giovani la ‘vocazione alla politica’ trarre fiducia dall’esempio di Zaccagnini”. Lo dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel videomessaggio al convegno commemorativo promosso a Ravenna per il centenario della nascita di Benigno Zaccagnini.
Il capo dello Stato quindi mette in guardia dal pericolo dell’anti-politica sottolineando che i partiti e la politica “non sono il regno del male, del calcolo particolaristico e della corruzione”.
“Quando si ritorna con il ricordo, storico e personale, su una figura come quella di Benigno Zaccagnini, cosi’ ricca umanamente e cosi’ a lungo intrecciata con lo svolgersi della vita pubblica in Italia, ci si puo’ chiedere per quale aspetto Zaccagnini, la sua visione, la sua esperienza ci parlano oggi piu’ direttamente e a che cosa ci richiamano piu’ intensamente” afferma Napolitano.
Per il capo dello Stato “l’accento puo’ cadere, certo, su quel che egli fu da uomo della Resistenza, da parlamentare per piu’ di quarant’anni, da rappresentante del movimento politico dei cattolici nella rinata Italia democratica. Ma mi si lasci dire che Benigno Zaccagnini oggi ci parla per come fu tutto quello, per come contribui’ a costruire e far vivere la nostra Repubblica, e a difenderla anche nelle circostanze piu’ tragiche e dolorose contro il vile e sanguinario attacco del terrorismo”.
Il capo dello Stato prosegue: “Egli lo fece da uomo sommamente probo, con quella tensione ideale e morale, e con quello spirito di servizio, che scaturivano da un’autentica vocazione alla politica, praticata con fede nei valori da diffondere e consolidare, senza mai smarrire quello che egli definiva ‘l’aspetto piu’ profondamente umano della politica’, e senza venir meno a una ricerca esigente che deve, diceva, ‘trasparire dai nostri comportamenti’”.
“Ed era in questo quadro -ha aggiunto il presidente Napolitano- che Zaccagnini invocava il partito come strumento. Ecco, il partito e la politica possono e debbono ancor oggi essere questo. Non sono il regno del male, del calcolo particolaristico e della corruzione. Il marcio ha sempre potuto manifestarsi, e sempre si deve estirpare : ma anche quando sembra diffondersi e farsi soffocante, non dimentichiamo tutti gli esempi passati e presenti di onesta’ e serieta’ politica, di personale disinteresse, di applicazione appassionata ai problemi della comunita’. Guai a fare di tutte le erbe un fascio, a demonizzare i partiti, a rifiutare la politica”.
Ha concluso il capo dello Stato: “E per cambiare quel che va cambiato, per riformare quel che va riformato oggi qui, senza ulteriore indugio, per trasmettere ai giovani la ‘vocazione alla politica’, e’ il momento di trarre respiro e fiducia dall’esempio – tra i piu’ alti e limpidi che possiamo ricordare – di Benigno Zaccagnini”.