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Maria Lavitola rivela le relazioni pericolose del fratello. Sequestrati 2.5 milioni di euro destinati all’Avanti

“Mi dicono che a certi livelli il potere non si riesce piu’ a gestire. A me non e’ mai importato. Evidentemente, lui ne e’ stato sopraffatto”. Lo dice, intervistata da La Repubblica, Maria Lavitola, sorella dell’ex direttore de L’Avanti. Non giustifica il fratello per quello che ha fatto, “ma -sottolinea- lo hanno molto lasciato fare: ciascuno per i suoi scopi. Nessuno gli ha detto ‘fermati’”. ”Messa di fronte a domande stringenti -spiega, riferendosi alle dichiarazioni rese nei giorni scorsi ai magistrati- ho detto cio’ che mi risultava, mai avrei mentito. Ma non mi immaginavo che tutto sarebbe diventato di dominio pubblico. Tutto, anche i dettagli delicati, per i quali non c’e’ pieta’. Ora sono ‘l’infame’, ma c’e’ una spaccatura in me, sono una persona che ha sempre rispettato la giustizia. E poi, resto una sorella”. La Guardia di finanza intanto ha sequestrato la somma di 2 mln e mezzo di euro, già concessa dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della presidenza del Consiglio dei ministri per l’anno 2010 ma non ancora erogata.

Il sequestro è stato disposto dalla Procura di Napoli nell’ambito del procedimento penale riguardante gliilleciti finanziamenti che sarebbero stati percepiti dalla testata giornalistica L’Avanti facente capo aValter Lavitola, arrestato due giorni fa all’aeroporto di Fiumicino e oggi sottoposto all’interrogatorio di garanzia nel carcere di Poggioreale, e ancor prima al senatore del Pdl Sergio De Gregorio, sul quale pende una richiesta di arresto sulla quale dovrà esprimersi il Senato.

L’attività investigativa delle Fiamme Gialle di Napoli fa seguito a quella già svolta due giorni fa quando è stata data esecuzione all’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Napoli, nei confronti di 12 indagati, tra cui Lavitola e De Gregorio.

Un comunicato dell’ufficio stampa di Palazzo Chigi rende noto che la Gdf di Napoli ha notificato al Dipartimento dell’Editoria della presidenza del Consiglio ”il provvedimento di sequestro preventivo emesso in via d’urgenza delle somme giacenti in bilancio con riferimento al contributo richiesto per l’anno 2010dalla società International Press, editrice dell’Avanti. L’importo di cui è stato disposto il sequestro ammonta ad euro 2.530.640,31”.

Il sequestro di oggi trae origine dall’attività investigativa condotta dalla Guardia di finanza di Napoli in merito alla concessione di contributi erogati dal Die della presidenza del Consiglio dei ministri a favore della società cooperativa a responsabilità limitata International Press editrice del quotidiano L’Avanti.

Dalle indagini svolte dalle Fiamme Gialle sarebbe emersa l’esistenza di un’associazione per delinquere la quale si sarebbe indebitamente appropriata di contributi pubblici per oltre 23 mln e 200 mila euroin un arco di tempo che va dal ’97 al 2009 attraverso il sistematico ricorso a fatture per operazioni inesistenti e documenti artatamente fittizi aventi ad oggetto prestazioni mai eseguite ovvero attestanti una falsa tiratura ed una sovradimensionata diffusione delle copie del giornale.

Il falso ricorso alle vendite in blocco e allo strillonaggio ”pratiche di per sé poco tracciabili” spiegano gli investigatori, rispetto a quelle tradizionali costituite dalle vendite presso le edicole e dagli abbonamenti, rappresenta una delle modalità con cui l’Avanti avrebbe conseguito l’indispensabile requisito di ammissibilità al finanziamento pubblico.

Secondo gli inquirenti ”la società editrice allo scopo di ostacolare eventuali forme di controllo ha variato più volte nel tempo la denominazione sociale, la compagine societaria e la sede”.