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Compro oro, l’altra faccia della crisi: 28mila negozi per un giro d’affari di dieci miliardi

Compro oro, l’altra faccia della crisi: 28mila negozi per un giro d’affari di dieci miliardi

Sono circa 28mila i Compro Oro diffusi in tutta Italia (compresi i gioiellieri che si sono trasformati in Compro Oro) per una media di un negozio ogni 6-7 mila abitanti. Il volume d’affari di queste attività ammonta a circa 10 miliardi di euro l’anno per circa 300-400 tonnellate di materiale movimentate. Sono i dati diffusi dall’Associazione Nazionale Tutela i Compro Oro, prima associazione di promozione normativa del settore, presieduta da Nunzio Ragno che auspica la rapida approvazione di una legge che argini fenomeni criminosi, regolamenti bene il settore, dia regole fiscali certe, ma che non penalizzi quegli operatori che esercitano con diligenza e onesta’ il proprio lavoro.
La proposta di legge, fortemente voluta e invocata dall’associazione, ha incontrato il favore di alcuni parlamentari che già da un anno lavorano alla stesura del testo (prima firmataria Donella Mattesini), è stata presentata alla Camera dei Deputati l’11 aprile scorso. ”In un Paese dove le riserve auree diminuiscono (nell’ultimo mese di quasi 6 miliardi) visto il periodo di crisi economico-finanziaria che stiamo attraversando, oggi in Italia i negozi Compro Oro sono in continuo aumento”, dice all’Adnkronos Nunzio Ragno.
”Il compro oro, è un fenomeno che è stato voluto dal mercato economico e dai suoi giochi rigogliosi – spiega Ragno – sin dalla sua apparizione ha lamentato, però, la carenza di regole operative certe che molto spesso hanno causato, e causano ancora oggi, gravi danni di natura penale, amministrativa e soprattutto fiscale ad alcuni dei loro addetti, ignari di un giusto comportamento da adottare. Dall’esercizio abusivo della professione a vari reati tributari ascritti oltre che a presunzioni di evasione di imposta (Iva); questi gli addebiti più spesso contestati dagli organi dello Stato (Gdf, Ade,ecc.) nelle verifiche tributarie ancora in corso”. ”L’acuirsi della crisi economica generale e buoni profitti di redditività dell’attività di impresa hanno fatto sì che questa realtà sia in continua crescita fino a raggiungere elevati numeri di presenze su tutto il territorio nazionale, generando, per converso, l’aumento di fenomeni criminosi come ricettazione, riciclaggio, usura – aggiunge il presidente dell’Associazione Nazionale Tutela i Compro Oro – Infatti, dall’Osservatorio sulla criminalità sono giunti dei dati preoccupanti che hanno smosso le Autorità, la politica e l’opinione pubblica”. Se da un lato è necessario controllare eventuali fenomeni criminali che possono nascere nelle attività, dall’altro secondo Ragno, i negozi ‘compro oro’ hanno anche un’utilita’ sociale. ”Non deve sfuggire però – sottolinea Nunzio Ragno – la funzione di utilità sociale svolta dai Compro Oro, che traducono nell’immediatezza in denaro liquido oggetti preziosi usati e-o avariati ceduti da gente in difficoltà economica e alle prese con i propri debiti da pagare”, spiega il presidente dell’associazione.
L’associazione invita i cittadini a fare attenzione alle nuove aperture di negozi, a osservare i loro comportamenti e all’occorrenza a denunciarli. Ultimamente molti compro oro si sono attrezzati per effettuare transazioni di preziosi on line. ”Con questo sistema – spiega Ragno – si potenziano i volumi di affari e i vari giri commerciali, alcune volte non convenzionali”. Attualmente si sta procedendo alla raccolta di firme per poter calendarizzare la Pdl alla X Commissione attivita’ produttive della Camera e dare avvio all’iter legislativo per la formazione della stessa. ”Verrà sicuramente introdotto il borsino dell’usato, un registro tenuto presso le Cciaa – sottolinea Ragno – il supporto fotografico per gli acquisti di oggetti preziosi, la comunicazione da fare alle Questure entro le 24 ore dall’acquisto della merce e altri adempimenti in fase di studio. Sugli adempimenti e requisiti relativi al rapporto con la Banca d’Italia, si sta ancora valutando le modalità e termini della questione”. Intanto, è in fase di formazione un tavolo di lavoro composto da tecnici, funzionari che analizzerà nel dettaglio ogni sfaccettatura del problema e relazionerà sul proprio operato in modo da coadiuvare la funzione dei politici.