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Lega, il soldi del partito per pagare la casa di Calderoli a Roma. Pini contro Reguzzoni: Spese senza senso

Con i soldi della Lega Nord sarebbe stato pagato l’affitto di un abitazione romana per l’ex ministro Roberto Calderoli, oggi membro del triumvirato del Carroccio. E’ quanto emerge dagli atti sequestrati dai carabinieri del Noe di Roma.
Oltre alla vicenda giudiziaria, la Lega deve fare i conti con gli scontri interni. Gianluca Pini lancia infatti dure accuse contro Marco Reguzzoni. “Quando scopro che il mio ex capogruppo ha speso in un anno 90 mila euro con la carta di credito del gruppo qualcuno mi deve giustificare come cavolo son stati spesi”.
“La certificazione del bilancio – ha spiegato il parlamentare – non va ad analizzare ogni singola pezza giustificativa. Il problema vero e’ dare una risposta seria a quello che si e’ evidenziato come un malcostume diffusissimo. Che non e’ solo sul finanziamento pubblico legato ai rimborsi elettorali: e’ e lo sottolineo anche sull’utilizzo che ne fanno i gruppi parlamentari”.
La denuncia di Pini non è passata inosservata. Tanto che in Transatlantico la ‘triumvira’ Manuela Dal Lago è sbottata. “E’ una testa di ca…” ha detto dopo aver letto le agenzie che battevano l’ultimo attacco in casa Carroccio. Il nuovo presidente del deputati ‘lumbard’, Gianpaolo Dozzo, accanto a Dal Lago, ha strabuzzato gli occhi e puntato dritto verso Pini. “Che c… hai fatto?”, gli ha chiesto prima di portarlo nel cortile di Montecitorio per chiarire la questione, lontano dalle orecchie dei giornalisti. Pini e Dozzo sono stati seduti a parlare su una panchina per circa dieci minuti. Rientrato in Transatlantico, Dozzo ha negato ogni malumore verso Pini. “Non sono assolutamente nervoso con lui, e’ il mio carattere che e’ un po’ esuberante”.
Stamattina il ‘caso Reguzzoni’ e’ approdato anche su Twitter. “Bravo Pini – ha scritto il deputato Giacomo Stucchi – controlliamo l’uso di tutti i fondi per i partiti, anche quelli dei gruppi”. “Grazie. E’ bene sapere come qualcuno ha speso 90mila euro di carte di credito in un anno coi soldi del gruppo”, ha risposto a stretto giro Pini, rilanciando l’accusa contro Reguzzoni. Stucchi chiama il causa anche il collega Gianni Fava, invitandolo ad indagare insieme. “Credo sara’ utile chiedere chiarimenti”, risponde Fava ammettendo pero’ di non averne mai sentito parlare. Ma la notizia, ribatte Pini, “e’ stata resa nota nei giorni scorsi assieme ad altre spese poco opportune”.
Intanto, proseguono le indagini sulla gestione dei fondi da parte dell’ex tesoriere Francesco Belsito. Uno degli avvocati della Lega Nord ha incontrato oggi il pm di Milano, Roberto Pellicano, che indaga sui rimborsi elettorali del Carroccio, e ha assicurato che la Lega era all’oscuro degli investimenti in diamanti effettuati da Belsito. Secondo quanto si apprende, il legale ha riferito che il partito e’ venuto a conoscenza dei diamanti solo quando i preziosi sono stati restituiti, su iniziativa di Belsito.
Il legale ha consegnato al pm la copia dei certificati di qualita’ dei diamanti e la copia dei codici identificativi dei lingotti, insieme ai verbali di consegna che Belsito ha consegnato in via Bellerio. Documenti che permetteranno ai magistrati di verificare la corrispondenza tra i diamanti comprati con i soldi dei rimborsi elettorali, secondo quanto ritenuto dalla procura, e quelli che l’ex tesoriere ha spontaneamente restituito.