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Napoli, la crisi fa un altro morto: si uccide imprenditore. Era stato salvato dalla polizia tre giorni fa

Tre giorni fa era stato salvato dalla polizia ieri Diego Peludo di 52 anni ci ha riprovato ed è riuscito nel suo intento. L’imprenditore si è lanciato dall’ottavo piano della sua abitazione situata in via Cilea, nel centro del Vomero, quartiere collinare di Napoli. L’uomo, che lascia due figli, di 15 e 10 anni, è morto sotto gli occhi di centinaia di persone tra passanti ed automobilisti.
La moglie, insegnante, non sa darsi una spiegazione del gesto. Interrogata dopo la tragedia, la donna avrebbe riferito agli investigatori che il marito non aveva debiti e non aveva in sospeso preoccupanti cartelle esattoriali , riferendosi a presunte cartelle di Equitalia di cui si era parlato in un primo momento.
Due giorni fa l’uomo, che lavorava nel settore immobiliare, aveva già tentato di uccidersi. Dopo essere stato con la moglie a fare spese in un supermercato di San Sebastiano al Vesuvio, si era separato dalla donna per recarsi a Posillipo, dove aveva tentato di lanciarsi da una ringhiera, che affacciava su uno strapiombo di oltre 50 metri. La polizia, già avvertita dalla moglie preoccupata per lo stato psicologico del marito, era riuscita dopo una lunga trattativa a farlo desistere. Oggi pomeriggio intorno alle 14.30, però, Peludo ci ha riprovato ma non c’era nessuno a salvarlo. Si è schiantato sull’asfalto di via Cilea. Inutile ogni tentativo di soccorso.