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Monti avverte: non ci sono scorciatoie illusorie per la crescita. Addio Keynes, non funziona piu’

L’Italia è stato tra i primi Paesi europei a “mettere in alto nell’agenda il tema della crescita ed è positivo che adesso anche altri” lo stiano facendo. E’ quanto ha rivendicato il premier Mario Monti, ribadendo che l’Italia resta “profondamente impegnata” sulla strada del rigore e delle riforme, con “un governo atipico, nel senso positivo che è sostenuto dai tre principali partiti in Parlamento”. E questo governo, ha sottolineato in un intervento all’European Business Summit, “sta funzionando” nel perseguimento della disciplina di bilancio e delle riforme.
“Dobbiamo lavorare molto velocemente su un contesto strategico per avere crescita – ha continuato – senza che questo contrasti con il buon lavoro sulla disciplina fiscale atto inizialmente su impulso della Germania”.
Sulla crescita “bisogna evitare scorciatoie illusorie”, ha avvertito il premier scandendo il suo “no ad un keynenismo vecchio stile attraverso la spesa in deficit”. Nel suo intervento, il presidente del Consiglio è poi tornato ad assicurare che l’Italia rispetterà “l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013″.
Monti ha brevemente illustrato poi le misure intraprese dal governo per una maggiore flessibilità del mercato del lavoro e ha detto di augurarsi che la riforma ”possa essere rapidamente trasformata in legge”.
“Non possiamo negare che le riforme strutturali da sole non possono portare crescita”, ha ammesso il premier, ricordando che “tutte le riforme strutturali e le misure di consolidamento fiscale sono deflazionistiche, non portano automaticamente la crescita e questo significa che se non c’è domanda per i prodotti la crescita non si materializza”.