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Monti: Rifletta chi ha causato la crisi. Ma altre tre persone si tolgono la vita

Le conseguenze umane della crisi “dovrebbero fare riflettere chi ha portato un’economia a questo stadio non chi cerca di farla uscire da questo stadio”. Lo dice il presidente del Consiglio Mario Monti, intervenendo alla tavola rotonda ”Crescita e Riforme: l’agenda per l’Italia in Europa”, in corso a Roma, con il commissario europeo agli Affari economici e monetari ed Euro Olli Rehn.

Durante il suo intervento il premier ha spiegato che “se il Pil non sale, è difficile mantenere gli equilibri di finanza pubblica”. Sul piano della crescita, Monti è convinto che “ci sia nelle prossime settimane la possibilità di andare avanti in questa direzione”. Le forze parlamentari italiane “in questo momento mi sembrano inclini a chiedere ancora di più in questa direzione della crescita e manifestano una certa intolleranza per la disciplina di bilancio presa a se stessa e molte di loro sono pronte a dire bisogna che il governo italiano picchi di più il pugno sul tavolo europeo”.
“Mi permeto di osservare – ha detto ancora il premier – che il se il 16 novembre, quando siamo entrati in carica o ancora fino a queste ultime settimane avessimo a Bruxelles picchiato il pugno sul tavolo anziché cercare di persuadere le Istituzioni europee e di dimostrare credibilità verso la Germania e gli altri Paesi, il tavolo avrebbe determinato un sobbalzo e il grafico dello spread sarebbe salito, ma non la possibilità di avere una maggiore crescita in Italia”.
“Noi -ha spiegato ancora Monti- ci troviamo in una situazione in cui abbiamo una Germania che continua su una linea di grande disciplina finanziaria, che può esserci scomoda di volta in volta, ma meno male che c’è stata, perché sennò il comportamento finanziario dell’Italia, della Francia, della Grecia sarebbe stato come negli anni Settanta-Ottanta e i giovani italiani ne pagano ancora le conseguenze. Ma contemporaneamente avvertiamo noi italiani, avvertono tanti altri europei, hanno avvertito molto visibilmente gli elettori francesi, una esigenza di maggiore crescita. Cerchiamo una crescita che sia coerente con la disciplina di bilancio manon possiamo più solo studiare in vista di misure per la crescita”.
“Mi sento di esortare il mio amico Olli Rehn e l’istituzione nella quale ho passato dieci anni della mia vita a prendere un ruolo molto attivo di trascinamento in questo momento e troveranno nel governo italiano un coerente supporter, un supporter che credo in questo momento nessuno in Europa possa sospettare di essere incline all’indisciplina di bilancio. Quindi -ha concluso il presidente del Consiglio- le nuove condizioni, con una Francia che domanda crescita, con una Germania che vuole continuare ad aderire, come l’Italia, alla disciplina di bilancio, credo diano piu’ spazio di prima all’agenda italiana per la crescita”.
Prima ancora, il presidente del Consiglio aveva accennato al voto in Italia sottolineando che ”i risultati elettorali spostano di poco l’agenda italiana per l’Europa, anzi ne rendono più agevole la realizzazione”.
Intanto il tragico bollettino dei suicidi per disperazione da lavoro, si allunga. Altri tre casi sconvolgenti hanno riempito la cronaca nelle ultime 24 ore. Due anni fa perse il lavoro di custode, oggi, una volta appreso che avrebbe dovuto lasciare l’alloggio di servizio, G. A., di 63 anni, si è tolto la vita impiccandosi con una corda nello stesso deposito dove aveva prestato servizio e attiguo alla sua abitazione.
E’ stata la figlia a trovarlo ormai già senza vita. La ragazza ha abbracciato il padre ed ha pianto poi ha avvertito la polizia. Poco dopo una volante dell’ufficio di prevenzione generale della questura di Salerno è arrivata in via Brum, nella zona industriale della città. La polizia ha ritrovato un biglietto d’addio, indirizzato ai familiari. “Perdonatemi sono un fallito. Non ce l’ho fatta più per questo motivo ho deciso di sparire per sempre”.

Sempre a Salerno, un disoccupato di 62 anni, Angelo Coppola, si è ucciso nella sua abitazione di San Valentino Torio, sparandosi una fucilata in petto. L’uomo, operaio edile, era senza lavoro dallo scorso anno, quando è stato licenziato dalla ditta per la quale lavorava dopo aver perso commesse. Coppola ha lasciato un biglietto: “Senza lavoro non si può vivere”. Era solo in casa; il cadavere + stato rinvenuto dai familiari una volta rientrati.
Un dramma che si è ripetuto anche a Milano, dove un imprenditore di 60 anni, Luigi Fenzi, si è impiccato a un albero perché non riusciva più a onorare i debiti. L’uomo, titolare di un’azienda di formazione, è stato trovato da un passante, all’interno del Parco delle Groane, nel comune di Cesate, in provincia di Milano.
Sposato con due figli grandi, Fenzi si è allontanato dalla sua abitazione nel primo pomeriggio, poi la macabra scoperta. In una tasca i militari della Compagnia di Rho hanno trovato un biglietto in cui la vittima, titolare della Essetitre, ‘spiegava’ i motivi del suo gesto estremo: non ho soldi e non posso pagare i miei dipendenti perché non c’è lavoro, il suo ultimo messaggio.