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Dopo Adinolfi gli anarchici del Fai annunciano altre azioni: “Colpiremo Finmeccanica piovra assassina”

Dopo Adinolfi gli anarchici del Fai annunciano altre azioni: “Colpiremo Finmeccanica piovra assassina”

“Il timore di altri attentati c’è sempre”. Michele Di Lecce, procuratore capo di Genova, non esclude che, dopo quella di lunedì contro l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, “stiano pensando a qualche altra operazione, a qualche altra attività”, ma ovviamente, precisa, “non abbiamo né la certezza, né elementi concreti per dire che sia questa la possibilità, o che altrimenti, come ci auguriamo, non avvengano più fatti come questi. Quanto alla possibilità che gli autori del testo che rivendica l’attentato passino agli omicidi il procuratore capo ha risposto: “Non sembrerebbe un’ipotesi concreta, in base a quello che loro stessi dicono nel documento”.

Anche per il presidente del Copasir, Massimo D’Alema “c’è motivo di essere preoccupati”. “C’è un fenomeno che da tempo è all’attenzione dei servizi di informazione e anche dei corpi di polizia” dice a Rainews. “Questi gruppi -spiega D’Alema- hanno struttura diversa da quella tradizionale delle Brigate Rosse. Sono più delle cellule e quindi con una forma di terrorismo più spontaneo e meno organizzato”. Questi gruppi, aggiunge, “già si erano resi responsabili di altri atti di violenza, come i pacchi bomba, e poi infiltrandosi in manifestazioni di protesta. Si temeva questo salto di qualità, il passaggio a forme di terrorismo armato”.

A incitare a future “azioni” di fuoco è la stessa rivendicazione della Federazione Anarchica Informale (Fai), recapitata oggi al Corriere della Sera. “Nelle nostre prossime azioni il nome dei nostri fratelli greci, un’azione per ognuno di loro” si legge. I nomi dei “fratelli e sorelle” sono citati nel documento, e sono le persone attualmente detenute in Grecia, accusate di appartenere alla nuova formazione anarchica greca Ccf, ovvero la Cospirazione delle cellule di fuoco. Si tratta di Damiano Bolano, Giorgios Nikolopoulos, Panayotis Argyrou, Gerasimos Tsakalos, Michalis Nikolopoulos, Olga Ikonomidou (scelta per dare il nome al nucleo che ha ferito Adinolfi), Christos Tsakalos, Haris Hatzimichelakis. In tutto, dunque, otto nomi per, è legittimo presumere, altrettante azioni.

La rivendicazione è arrivata nello stesso giorno in cui Adinolfi è stato dimesso dall’ospedale San Martino di Genova. Il manager ha completato la terapia antibiotica e il ciclo di terapia iperbarica ed è in buone condizioni di salute. Il volantino, rivelano fonti investigative all’Adnkronos, è comunque considerato “attendibile”. Il timbro postale indica che la busta è stata inviata da Genova. Il documento è stato subito trasmesso in copia al procuratore capo di Genova e al procuratore aggiunto Nicola Piacente. La prima impressione tra gli inquirenti è che il contenuto della rivendicazione mostri, rispetto al passato, un salto di qualità. In particolare, preoccupa il richiamo forte al proselitismo. Tre fitte cartelle in cui la Fai accusa in sostanza l’intero fronte industriale pubblico italiano, citando una vasta serie di aziende. “Abbiamo azzoppato Roberto Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell’atomo dall’anima candida e dalla coscienza pulita”. E conclude con un messaggio sinistro: “Solo la radicalizzazione del conflitto può condurre a percorsi di libertà individuale e sociale. Individuare l’obiettivo, ‘colpire dove più nuoce’, saper riconoscere il nemico anche quando veste i panni dell’agnello. Far lavorare di pari passo le armi della critica e la critica delle armi”.

Nel testo si legge una lunga disamina dell’industria atomica europea e mondiale, in cui si cita anche Fukushima. Ma in particolare si passa al setaccio la figura di Adinolfi, definito in uno dei passaggi, “grigio assassino”: prima che il nucleare “ricadesse in disgrazia è stato tra i maggiori responsabili insieme a Scajola del rientro del nucleare in Italia”. Infine, la chiamata alle armi: “Con il ferimento di Adinolfi proponiamo una campagna di lotta contro Finmeccanica piovra assassina. Oggi l’Ansaldo Nucleare domani un altro dei suoi tentacoli, invitiamo tutti i gruppi e singoli Fai a colpire tale mostruosità con ogni mezzo necessario”. Quelle del volantino sono parole “farneticanti” per il segreterio nazionale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli. “Qualora dovesse rivelarsi attendibile, riteniamo assolutamente gravi le parole in esso contenute. Solo chi confonde le farneticazioni con l’elaborazione politica, può pensare -dice il sindacalista- che Finmeccanica non sia un patrimonio industriale fatto di migliaia di lavoratori, competenze e tecnologia”. “I metalmeccanici di Genova si mobiliteranno contro la violenza, contro il terrorismo con iniziative a partire da lunedì prossimo”.