• Home »
  • Evidenza »
  • La rivolta contro Equitalia, una moltov nella notte negli uffici di Livorno. Dopo la guerriglia di Napoli, 10 agenti feriti

La rivolta contro Equitalia, una moltov nella notte negli uffici di Livorno. Dopo la guerriglia di Napoli, 10 agenti feriti

La rivolta contro Equitalia, una moltov nella notte negli uffici di Livorno. Dopo la guerriglia di Napoli, 10 agenti feriti

Si estende da Nord a Sud la rivolta degli italiani contro Equitalia. Nel giorno in cui è stato confermato l’incontro previsto per giovedì prossimo del presidente del Consiglio Mario Monti con la dirigenza dell’Ente, sono stati diversi gli atti di violenza contro le sedi e i dipendenti l’agenzia di riscossione. L’ultimo attacco a colpi di bottiglie molotov si e’ avuto alla sede di Equitalia a Livorno. Intorno alle 4.30 della notte ignoti hanno gettato due bottiglie incendiarie contro il portone dell’agenzia di riscossione dei tributi situata al piano terra in via Indipendenza, nel centro della città. Le fiamme hanno causato danni all’esterno dell’edificio. Sull’episodio indaga la Digos.

Episodi che sono stati duramente criticati da Equitalia: “La troppa superficialità con cui negli ultimi tempi si è associato a Equitalia il termine suicidio sta avendo come effetto di alimentare tensioni sociali, oggetto di facili strumentalizzazioni”, si legge in un comunicato. “E inaccettabile continuare a scaricare irresponsabilmente su Equitalia la colpa di gesti estremi e situazioni drammatiche, che hanno invece origini diverse e lontane e che stanno esplodendo solo oggi a causa della crisi economica”, sottolinea l’Ente spiegando che si tratta di “eventi tragici da non spettacolarizzare, per i quali la società esprime “profonda vicinanza alle famiglie coinvolte”.

Dopo il falso allarme bomba fatto scattare il 9 nella sede centrale Genova e quello di ieri all’Aquila, una busta sospetta è stata recapitata alla direzione generale di Roma in via Giuseppe Grezar. Secondo quanto si apprende il pacco conteneva poca polvere pirica ed era senza innesco. Sul posto sono intervenuti la Guardia di finanza e gli artificieri. Sono in corso le indagini della polizia per risalire ai responsabili.

Una vera e propria guerriglia urbana si è invece scatenata a Napoli dove la polizia ha caricato i manifestanti anti-Equitalia che hanno presidiato la sede di Corso Meridionale. Il bilancio degli scontri è dialmeno 10 agenti feriti. Anche tra i manifestanti sembra si registrino delle persone ferite. Mentre al momento non ci sono persone fermate o condotte negli uffici della Questura anche se sono state avviate le indagini per risalire agli autori dei disordini, grazie alle telecamere presenti. Circa 600 le persone che hanno partecipato alla manifestazione che non era autorizzata: si tratta di esponenti di tutta l’area antagonista tra cui i precari Bros del coordinamento di lotta per il lavoro e i collettivi studenteschi. Secondo quanto riferito, i dimostranti hanno prima messo in atto un blocco stradale poi hanno iniziato a lanciare uova, vernice, bottiglie e sampietrini sia contro l’edificio dell’Ente che contro i poliziotti in assetto anti guerriglia. Gli agenti hanno dovuto compiere un paio di cariche per tenere a distanza i manifestanti che hanno utilizzato anche i cassonetti della spazzatura come ariete per sfondare il cordone della polizia sistemato a protezione degli uffici. Attualmente la situazione sembra essere tornata alla calma. Chi manifestava, infatti, si è dileguato fuggendo nelle strade limitrofe. Secondo i manifestanti, gli incidenti sarebbero scoppiati per il rifiuto dei responsabili di Equitalia di chiudere oggi gli uffici in segno di lutto per gli ultimi suicidi avvenuti nel napoletano.

A Melegnano, comune in provincia di Milano, ad essere stati presi di mira sono stati invece due ispettori dell’Ente, aggrediti a calci e pugni da un imprenditore edile presente in uno studio di commercialisti. Dovevano procedere a una verifica fiscale, ma prima ancora di iniziare è nata una discussione con l’uomo che è poi degenerata. L’aggressore è un 50enne che dovrà rispondere del reato di percosse.