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Riforma del Csm, Monti blocca il piano di Catricalà: Ha agito nonostante il nostro no”. Il sottosegretario verso le dimissioni

Riforma del Csm, Monti blocca il piano di Catricalà: Ha agito nonostante il nostro no”. Il sottosegretario verso le dimissioni

“Con riferimento ad alcune ipotesi di riforma dell’organismo disciplinare della magistratura ordinaria, si precisa che il Presidente del Consiglio aveva gia’ da tempo ritenuto tale iniziativa inopportuna e non percorribile, escludendola conseguentemente dai provvedimenti all’esame del Consiglio dei Ministri”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

“Il Presidente del Consiglio – prosegue la nota – ha poi pienamente condiviso l’ulteriore parere negativo pervenuto dal Ministro della Giustizia, ritenendo impossibile una simile riforma attraverso legge ordinaria anziche’ costituzionale”.  La rabbia di Monti, per  il progetto del sottosegretario Catricala’ si lega anche al fatto che il governo aveva gia’ manifestato il parere contrario.

Il vice presidente del Csm Michele Vietti “prende atto con soddisfazione” della smentita di Palazzo Chigi. Questa precisazione, che fa riferimento ad una bocciatura risalente, confortata dal parere negativo espresso a suo tempo dal ministro della Giustizia, – continua Vietti – sgombra il campo da pretestuosi elementi di turbativa nei rapporti istituzionali che vedono in questo momento il Consiglio impegnato a sostenere lo sforzo di ammodernamento del sistema giudiziario.

“Il tema disciplinare e’ da tempo al centro di un ampio dibattito che non esclude ulteriori interventi riformatori, ma nel contesto di provvedimenti organici, ampiamente condivisi e con soluzioni compatibili con i principi di autonomia e indipendenza della magistratura. Peraltro – conclude il vice presidente del Csm – il presidente della Repubblica ha recentemente dato atto che il lavoro della Sezione Disciplinare di questa consiliatura e’ caratterizzato da prontezza e accresciuta severita’, che smentiscono frettolosi giudizi sul suo operato”.

“Meglio tardi che mai” commenta il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, sottolineando che il progetto di riforma “equivaleva a porre la magistratura sotto il controllo diretto del potere politico”. “Anche se il solo fatto che un progetto di tale enormita’ sia stato preso in considerazione dal governo – aggiunge Di Pietro – salvo poi essere giudicato ‘inopportuno’, e’ per me molto inquietante”.